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L'architettura del ferro. La Danimarca, 1815-1914

Gangemi Editore

Roma, 2000; cartonato, pp. 191, 221 ill. b/n, cm 22x24.
(Arti Visive, Architettura e Urbanistica).

collana: Arti Visive, Architettura e Urbanistica

ISBN: 88-7448-962-5 - EAN13: 9788874489626

Soggetto: Architetti e Studi,Arte dei Metalli (Bronzo, Ferro, Peltro..),Regioni e Stati,Saggi (Arte o Architettura),Storia dell'architettura

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Luoghi: Europa

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.88 kg


Ottavo volume della ricerca storico-critica diretta dal prof. Romano Jodice, "L'Architettura del Ferro. La Danimarca, 1815-1914", scritto da Simonetta Curcio, si propone di analizzare lo sviluppo delle tecnologie legate all'utilizzo di materiali metallici in un paese che, pur se collocato in area nord-europea, rappresenta, in questo ambito, un'esperienza del tutto singolare.
La Danimarca, infatti, relegata al ruolo di granaio del regno scandinavo, si trovò nella condizione di recuperare il ritardo tecnologico di carattere strutturale, accumulato dall'architettura del ferro nel corso degli anni, in seguito alla scissione dalla Norvegia, decretata dal Congresso di Vienna del 1815.
Procedendo dallo studio delle prime timide esperienze, avversate dal classicismo "scenografico", dell'architetto C.F. Hansen, accademico di spicco e architetto di regime, sostenitore dell'applicazione di tecniche costruttive tradizionali, il libro esplora il singolare percorso dell'architettura danese del XIX secolo, segnata dalla ricerca verso un'idea di semplicità protofunzionale.
Le tappe di questo percorso partendo dalle prime esperienze, legate all'utilizzo del ferro quale elemento architettonico decorativo, condurranno fino alla definizione di uno "stile nazionale", di cui J.D. Heroldt e Vilh. Dahlerup furono tra gli interpreti più autorevoli.

SIMONETTA CURCIO, architetto, è docente di "Storia dell'Architettura moderna" e "Storia dell'Architettura contemporanea" della Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza".
È stata docente dell'EPAU, Ecole Politecnique Architecture e Urbanisme di Algeri, membro del progetto "MEDCAMPUS, Patrimoine tradition et modernité", organizzato dall'Ecole d'Architecture de Grenoble et du Magreb.
Ha fatto parte della redazione dei "Quaderni dell'Istituto di Storia dell'Architettura" ("Il Casino Barberini a Monte Mario, un'opera perduta di Francesco Borromini") e dei "quaderni PAU" dell'Università di Reggio Calabria ("Disegni di Virgilio Spada del Casino Barberini a Monte Mario").
Ha contribuito alla ricerca MURST sulla "Architettura del Pontificato di Sisto V", ("Sisto V a Montalto e Grottammare" e "Il monumento funebre a Blosio Palladio nella chiesa di Santa Maria in Aquiro a Roma").
Ha partecipato ai lavori dei Congressi del Centro di Studi per la Storia dell'Architettura ("Promozioni Urbanistiche e Architettoniche di Sisto V nel territorio di Montalto nelle Marche").
È titolare della ricerca storico-critica sull'architettura dell'Eclettismo nelle Marche, ("La chiesa di S. Michele Arcangelo nella sistemazione urbanistica di Monte Urano" e "G. B. Carducci: gli echi della cultura europea nell'eclettismo delle Marche").

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