Svevo romanziere. Ottimismo, pseudo-Weininger, inettitudine
Edizioni ETS s.r.l.
Pisa, 2012; br., pp. 78, ill., cm 14x22.
(Letteratura Italiana. 21).
collana: Letteratura Italiana
ISBN: 88-467-3365-7
- EAN13: 9788846733658
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Testo in:
Peso: 0.2 kg
"La coscienza di Zeno" non è la storia di una psicoanalisi più o meno riuscita: è il resoconto di una rivelazione metafisica. Zeno ritiene che la sua infelicità sia una malattia, dunque che sia curabile; per curarla si rivolge ad uno psicoanalista. Il dottor S., pensando di applicare i principii della teoria freudiana, spinge il suo paziente a ricordare la propria vita passata. Senza saperlo, spinge così Zeno a conoscersi e a riconoscersi: come, prima di Freud, aveva intuito Schopenhauer, "il primo che seppe di noi", secondo lo stesso Svevo. E Schopenhauer indica, nel Fondamento della morale, il procedimento che conduce Zeno alla 'guarigione': "La memoria, sempre più ricca, delle azioni significative in questo riguardo viene completando sempre più il quadro del nostro carattere, la vera conoscenza di noi stessi". E ancora: "La conoscenza di noi stessi che va sempre più completandosi, il verbale delle azioni che sempre più si riempie è la coscienza". In questo passo abbiamo la spiegazione più esauriente del titolo - linearmente, benché cripticamente, descrittivo - del terzo e maggiore romanzo di Italo Svevo.