Contributo allo studio della contumacia nel processo civile
Giuffrè Editore
Milano, 2012; br., pp. XII-364.
(Pubblicazioni del Facoltà di Giurisprudenza. Università di Bergamo).
(Pubblicazioni del Facoltà di Giurisprudenza. Università di Bergamo).
(Univ.Bergamo-Fac. di giurisprudenza).
collana: Pubblicazioni del Facoltà di Giurisprudenza. Università di Bergamo
ISBN: 88-14-18017-2
- EAN13: 9788814180170
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 1.75 kg
La contumacia rappresenta un comportamento neutro: questo è il princìpio che, secondo la dottrina tradizionale, governa l'istituto, nell'ordinamento civile. La tesi più accreditata tra gli studiosi del processo civile è, dunque, che, in un sistema ispirato alla concezione della contumacia intesa come ficta litiscontestatio per cui incombe in capo alla parte costituita l'onere di provare i fatti posti a fondamento della domanda, anche nell'ipotesi in cui la controparte non si sia costituita l'inerzia della parte assume carattere di neutralità e, come tale, essa è insuscettibile di divenire fonte di convincimento del giudice. Lo scopo del presente studio è quello di proporre una lettura della contumacia del tutto innovativa, volta a dimostrare come tale istituto appaia, in realtà, scevro dal carattere di neutralità e si discosta in maniera decisa da un'ottica di equilibrio tra le posizioni delle parti, per sbilanciarsi a favore di quella del contumace che riveste, così, un ruolo di assoluto privilegio. Dopo aver mobilitato un diverso ordine di nozioni - quali il princìpio del contraddittorio, il princìpio dispositivo, il concetto di inattività, di comportamento processuale e di assenza, il significato della "non contestazione" ed il princìpio di parità delle parti ed aver compiuto l'esegesi della disciplina contenuta nel codice di procedura civile, si affronta il problema dei poteri del contumace, onde stabilire se costui sia in grado, o meno, di influire sulla decisione finale.