Prometeo e Ulisse. Natura umana e ordine politico in Thomas Hobbes
Edizioni Carocci
Roma, 1997; br., pp. 212, cm 22x15.
(Ricerche. 12).
collana: Ricerche
ISBN: 88-430-1003-4
- EAN13: 9788843010035
Periodo: 1000-1400 (XII-XIV) Medioevo,1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
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Il volume ricostruisce il rapporto fra antropologia e politica nel pensiero di Thomas Hobbes. La sua tesi principale è che la differenza profonda fra la riflessione antropologica degli Elements e quella del Leviatano sia legata ad un processo di neutralizzazione della natura umana. Nel Leviatano l'ostilità generalizzata degli individui non è più legata al predominio di una passione costitutivamente antagonista, ma alla natura illimitata della soggettività moderna. Il carattere generalizzato della conflittualità è l'ultimo risultato della trasformazione del "cosmo" antico in "mondo" e della scomparsa di qualsiasi finalismo capace di limitare la natura umana ed il comportamento individuale. Il Prometeo del Leviatano è l'espressione metaforica di questa nuova lettura della condizione moderna e della sua consapevolezza del suo carattere ambivalente, dove la sopravvivenza individuale è affidata interamente alla capacità di dare vita, in forma artificiale e coercitiva, ad un ordine cui la natura non provvede. La strategia autoconservativa incentrata sulla costruzione dell'artificio politico ricorda l'Ulisse del celebre episodio omerico del canto delle sirene. La fune che lega Ulisse all'albero della nave e il Leviatano che costringe all'obbedienza gli individui hobbesiani sono due diverse espressioni di un identico paradigma di razionalità.