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Fluxus. Una rivoluzione creativa

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Chiasso, M.A.X.MUSEO, 20 aprile - 22 luglio 2012.
Chiasso, M.A.X. Museo, 20 aprile - 22 luglio 2012.
Milano, 2012; br., pp. 368, 80 ill. b/n, 203 ill. col., cm 24x24.
(Arte Moderna. Cataloghi).

collana: Arte Moderna. Cataloghi

ISBN: 88-572-1550-4 - EAN13: 9788857215501

Soggetto: Arti Grafiche (Disegno, Incisione, Miniatura),Collezioni,Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura)

Periodo: 1960- Contemporaneo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1.868 kg


Fluxus. Una rivoluzione creativa 1962-2012 celebra i cinquant'anni della nascita del movimento neo-dadaista sorto nei primi anni sessanta che si sviluppò in parallelo, e spesso in contrapposizione, alla pop art, al minimalismo negli Stati Uniti e al Nouveau Réalisme in Europa, segnando profondamente l'arte e la comunicazione.
Il volume approfondisce in particolar modo la ricerca di Fluxus sull'arte grafica, settore cui il movimento diede grande importanza realizzando studi ed elaborati che costituiscono le basi della comunicazione visiva contemporanea.
Il termine "Fluxus" fu coniato nel 1961 da George Maciunas (1931-1978), architetto, grafico ed artista di origine lituana emigrato a New York nel 1948. Maciunas affermò di aver trovato il nome - dal latino fluire, scorrere - ficcando un coltello in un dizionario, gesto plateale di derivazione dadaista.
Nel 1962, anno ufficiale della nascita, avvenuta in Germania nella città di Wiesbaden con la prima manifestazione di eventi e performances, il movimento registrò la partecipazione di numerosi artisti provenienti dagli U.S.A dalla Germania, dal Giappone, dalla Korea, dalla Francia, dalla Danimarca e dall'Italia. L'internazionalizzazione di Fluxus fu immediata, ed alle prime manifestazioni in Germania e negli Stati Uniti parteciparono George Brecht, Yoko Ono, Robert Watts, Dick Higgins, Ben Vautier, Alison Knowles, Ben Patterson, Giuseppe Chiari, Eric Andersen, Philip Corner, Wolf Wostell, Joseph Beuys, Larry Miller, Ay-O, Mieko Shiomi, Takako Saito, Robert Filliou, Ken Friedman, Al Hansen, Geoffrey Hendricks, Joe Jones, Milan Knizak, Shigeko Kubota, Emmet Williams, La Monte Young e moltissimi altri, tanto che Fluxus può essere considerato come una complessa galassia piuttosto che un movimento o un gruppo definito e chiuso.
Fortemente influenzato dalle pratiche del riuso dell'oggetto espresse da Marcel Duchamp, soprattutto nella pratica del "ready made" e dalle teorie musicali del compositore John Cage che dell'indeterminazione del caso fece regola, Fluxus assunse questi come i due grandi padri del movimento. M. Duchamp, M

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