Quando l'essere povero e semplice era un dono
Gruppo Albatros Il Filo
Roma, 2020; br., pp. 186, ill., cm 14x21.
(Nuove Voci).
collana: Nuove Voci
ISBN: 88-306-2503-5
- EAN13: 9788830625037
Testo in:
Peso: 0.89 kg
Una volta si viveva ai ritmi del giorno e della notte, con le fasi della luna, il ciclo del sole e quello apparente delle stelle. Era il segno della felice naturalità del vivere, che oggi è andata perduta. Nei mesi estivi i contadini avevano un gran lavoro, maggiore rispetto alle altre stagioni. Così era, almeno ai tempi della civiltà contadina, quando l'inconscio era grandemente più legato di oggi alla natura, alla vita, alla terra, ai ritmi cosmici, che fornivano il sentimento del tempo e delle sue misure. Un tempo l'estate era molto diversa. Lo era persino dal punto di vista meteorologico, infatti, per effetto della civiltà industriale, o per rapidi mutamenti terrestri, o per ambedue le cause, le stagioni stanno malamente rimescolandosi tra loro, e vanno perdendo le loro caratteristiche salienti, per l'uomo così importanti che sembrano impastate con la nostra stessa esistenza. Immagini dimenticate, oggetti e storie di un mondo che oramai è nascosto da una modernità che soffoca le emozioni delle piccole cose. Una della caratteristiche distintive più importanti della famiglia contadina era costituita dal fatto che essa non rappresentava solo una comunità di consumo, ma anche un'unità fondamentale di organizzazione del lavoro e dei guadagni. Mauro D'Orazio nel suo testo singolarmente vivace, dal linguaggio moderno, spontaneo, Quando essere povero e semplice era un dono, con umorismo racconta aneddoti divertenti, personali, che hanno il sapore delle cose buone da mangiare, si può avvertire il calore del fuoco, il profumo del fieno appena tagliato. Un tempo, in provincia, essere bambino significava condivisione, si era tutti sullo stesso piano, il gioco, il lavoro, la festa, il divertimento: tutto era condivisibile. La genuinità del cuore e la purezza dei sentimenti dell'autore mettono a nudo una società rurale che non esiste più, in cui l'infanzia e i metodi educativi erano immediati: poco dialogo, i genitori poco disposti a comprendere: e questo il nostro autore lo racconta in modo incisivo dosando i tempi delle battute in modo equilibrato e naturale rendendo il testo piacevole alla lettura.