L'uomo di nessun colore. La vera storia dello smemorato di Collegno
Iacobelli
Traduzione di Testi C.
Pavona, 2012; br., pp. 139, ill., cm 16x23.
(Frammenti di Memoria. 35).
collana: Frammenti di Memoria
ISBN: 88-6252-179-0
- EAN13: 9788862521796
Soggetto: Saggi Storici
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 0.24 kg
"Mio marito Giulio Canella è nato il 5 dicembre 1881, a Padova. Ci siamo conosciuti a Verona. Lui era lì per lavorare, io appena arrivata dal Brasile". A parlare è Giulia, moglie di Giulio Canella, meglio noto come lo smemorato di Collegno. Una storia tristemente famosa la loro, per essere stati al centro di un clamoroso caso giudiziario che scosse l'opinione pubblica, scatenò i cronisti e mobilitò gli psichiatri, dando vita al primo caso di giustizia spettacolarizzata nell'Italia del fascismo della prima ora. Al centro dell'inchiesta l'accertamento dell'identità di un uomo che aveva perso la memoria in guerra, la certezza da parte di una donna e dei suoi figli di aver ritrovato in quel paziente il marito e il padre di cui si era persa traccia, l'ostinazione da parte degli esperti e dei medici nel riconoscere in quell'uomo un simulatore, un pericoloso anarchico che in quel modo sarebbe sfuggito alla giustizia e ai suoi doveri coniugali. Mario Bruneri era infatti un adultero, un truffatore latitante, abituato agli pseudonimi. Giulio Canella però non era "colui che si vuol credere". Era una persona in carne e ossa e questa è la storia tragica ma vera della sua morte civile. Nel 1947 il presidente della Cassazione scrisse: "Si volle imbastire un romanzo, ne risultò una tragedia". Questa volta il romanzo è stato scritto e lo smemorato di Collegno ha finalmente ritrovato il suo nome.