La sacralizzazione della politica nell'Albania comunista (1944-1991)
Torino, 2023; br., pp. 248, cm 12x24.
(Prospettive Storiche. Studi e Ricerche).
collana: Prospettive Storiche. Studi e Ricerche
EAN13: 9791255000389
Soggetto: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,Saggi Storici
Luoghi: Europa
Testo in:
Peso: 0.65 kg
Il regime comunista instaurato in Albania durante il lungo dominio del Partito comunista (dal 1944 al 1991) assunse un atteggiamento ostile verso le istituzioni e le tradizioni religiose, sino al loro annichilimento nel 1967, perlomeno nello spazio pubblico. In parallelo a questa lotta contro le religioni "storiche", si sviluppò un processo di sacralizzazione della politica che gradualmente diede vita a una religione politica fondata sull'intreccio fra l'ateismo scientifico di matrice sovietica e un nazionalismo risorgimentale albanese trasfigurato. Un complesso di miti, riti, simboli, dogmi e norme comportamentali fu messo in opera dal Partito-Stato con l'intento di consacrare le entità secolari, quali il Partito stesso, il popolo, il proletariato, la patria, e di redimere e guidare la società verso un futuro immanente, nonché di stabilire i fini ultimi dell'esistenza. Tale religione politica condizionò le scelte delle istituzioni pubbliche, i rapporti sociali e la vita quotidiana del cittadino-fedele, pensato come "uomo nuovo", interamente sottomesso e devoto fino al sacrificio della propria vita.