Euainetos. Il maestro dell'Apollo
Società Editrice Dante Alighieri
Roma, 2020; br., pp. 530, ill. b/n.
ISBN: 88-534-4223-9
- EAN13: 9788853442239
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico
Luoghi: Europa,Italia
Extra: Antica Grecia
Testo in:
Peso: 2.54 kg
In quest'opera si tratta, innanzi tutto, di un tributo al più grande artista incisore di monete siracusane della fine del V secolo avanti Cristo, il cui nome era Euainetos. Secondariamente, la storia si ispira in maniera deliberata al romanzo "Le avventure di Cherea e Calliroe", opera di Caritone di Afrodisia, attualmente collocato cronologicamente all'epoca dell'imperatore Adriano. Del "romanzo ellenistico", la nostra narrazione riprende il tema del rapimento della bella, di cui ogni uomo con cui viene in contatto si innamora, e delle avventure vissute dal protagonista per liberarla. Il racconto della vita di Euainetos si intreccia, poi, con le due spedizioni ateniesi in Sicilia durante la Guerra del Peloponneso, periodo in cui la scena politica fu dominata da Ermocrate, e con le vicende legate all'ascesa del tiranno Dionisio il Vecchio a Siracusa. La lotta per la libertà contro il tiranno, che vide in prima linea Reggio e le altre città calcidesi, fa da contrappunto tragico alla storia dei protagonisti, con il disfacimento del mondo classico, e l'arrivo violento in Sicilia e attuale Calabria di popolazioni osche e campane, che si accanirono contro l'elemento greco autoctono. Assicuriamo il lettore che gli avvenimenti narrati, fin nelle minuzie, seguono la traccia delle fonti storiche, pur essendo stati romanzati, per ovvie ragioni. In questo lungo periodo storico, che si chiude con la presa di Reggio da parte di Dionisio, Euainetos, insieme ai colleghi, che noi moderni abbiamo definito con il nome di "Maestri firmanti", ha realizzato le più belle monete della storia del mondo, mentre la Sicilia iniziava un processo economico che portò in breve alla creazione della monetazione fiduciaria, senza la quale non sarebbero mai esistite le banconote, le carte di credito e la moneta elettronica. In Sicilia e Magna Grecia il nome della moneta passò in quel momento da argyrion (argento valutato a peso) a nomisma (legato al nomos, la legge che stabilisce pesi e valori).