La viola di Strauss. Strauss' violet
Ronzani Editore Vicenza
Traduzione di Codifava G.
Monticello Conte Otto, 2022; br., pp. 119, cm 11x18,5.
(Qui e Altrove. Manifesti di Poesia Contemporanea. 16).
collana: Qui e Altrove. Manifesti di Poesia Contemporanea
ISBN: 88-94911-83-7
- EAN13: 9788894911831
Testo in:
Peso: 0.12 kg
Nella primavera 2020, segnata dall'isolamento per pandemia da Sars-Cov-2, in un luogo interiore antitetico al frastuono della 'comunicazione', Luigi Bressan compone un erbario che la sapienza evocativa della sua parola - distillato di un magistero lungo una vita di raffinatissima e umile ci viltà, tanto alto quanto appartato - trasforma sotto gli occhi dapprima stupiti e poi incantati del lettore in un giardino vivo, o piuttosto in un allegorico orto dei semplici meravigliosamente vario, vitale e terapeutico. Con una essenziale avvertenza, però, opportunamente presa a prestito da uno dei maestri della visione: «il soggetto è secondario, quel che voglio riprodurre è ciò che si trova tra me e il soggetto». A uno snodo d'epoche drammatico e sommamente incerto, proprio questa cristallina intercapedine d'aria - e di tempo - tra l'io poetante e il suo soggetto diventa il luogo miracoloso in cui tutto ciò che non è più, evocato, rivive un'ultima volta in una estrema luce di commiato, simile a quella che illumina radente la domanda capitale posta a sigillo dell'ultimo, in ordine di esecuzione e di senso, dei 'Vier letzte Lieder' di Richard Strauss: «è questa, forse, la morte?».