Il campo del male
Tullio Pironti Editore
Napoli, 2013; br., pp. 134, cm 14,5x21,5.
ISBN: 88-7937-626-8
- EAN13: 9788879376266
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.27 kg
Il racconto di una Napoli che genera figli di un dio minore e che nessuna grazia ottiene dalle figurelle di santi e madonne che troneggiano nei bassi sovraffollati di vicoli in cui anche il sole fa fatica a entrare. Sullo sfondo di una città che nel suo ventre nasconde orrore e soprusi, tra scugnizzi dal sorriso accattivante e dallo sguardo malinconico, in mezzo a puttane adolescenti e pervertiti, delinquenti e accattoni, si snoda la vicenda umana di "Pepp'o biond", nato nei Quartieri Spagnoli e cresciuto a Cavalleggeri d'Aosta, in una baracca con un tetto di Eternit, in "un'incosciente beatitudine fatta di analfabetismo e sublime ignoranza. La stessa ignoranza che il futuro avrebbe poi punito". Secondigliano, la fame, il freddo, i furti di piccolo cabotaggio, la stazione come tappa obbligata; e poi ancora il riformatorio, il tentativo di ricominciare a Milano, il ritorno a Poggioreale con l'accusa per un crimine non commesso. La droga e i carceri psichiatrici dello stivale come approdo. Giuseppe De Vincentis, al suo esordio in narrativa, parla di ciò che conosce, e lo fa da scrittore. Trascinando il lettore in un viaggio che porta dritto all'anima nera che alberga dentro ognuno di noi e che ad alcuni è data per scelta, ad altri per diritto di nascita. Una storia di violenza, amicizia, fratellanza, onore. Una storia sull'istinto di sopravvivenza, che se talvolta acceca, altre salva.