Oggetti
Deichmann Hans
Vanni Scheiwiller
Milano, 2099; br., pp. 300, cm 24x12.
(Prosa e Poesia).
collana: Prosa e Poesia
ISBN: 88-7644-668-0 - EAN13: 9788876446689
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.65 kg
Paolo di Stefano L'OPERA Da Colonia a Milano per aiutare i partigiani. Sabotò i piani del Führer evitando l'arruolamento di migliaia di operai per il cantiere di Auschwitz.
Il manager che fece di tutto per ostacolare il Reich e dopo la guerra ebbe la tessera di Giustizia e Libertà. I trucchi per sfuggire ai controlli. Bugie, finte malattie per salvare i lavoratori dalla schiavitù.
L'AUTORE Hans Deichmann, l'autore di questa singolare narrazione è uno delle figure più importanti e dimenticate della storia della resistenza al nazismo tra Italia e Germania. Il suo unico libro è questo piccolo capolavoro composto da brevi racconti nati a partire da un oggetto che di volta in volta evoca un frammento di memoria. Lette di fila tali piccole narrazioni compongono un romanzo della memoria che segue tutta l'incredibile vicenda esistenziale di Hans Deichmann, nato nel 1907 da una famiglia altoborghese liberale e democratica. Hans era un uomo potente: procuratore per il mercato italiano e addetto civile per l'Italia del plenipotenziario per l'industria chimica bellica tedesca. Si trasferì in Italia e, dopo la vista dei prigionieri di Auschwitz e dei chimici deportati che lì lavoravano per la Farben (tra cui il ventiquattrenne Primo Levi), decide di diventare a tutti gli effetti un traditore attivo e un sabotatore del nazismo. Deichmann prenderà contatto con la resistenza italiana e collaborerà con i partigiani fino alla fine della guerra rischiando più volte la vita. Grazie al suo intervento saranno evitati molti reclutamenti di lavoratori edili per la costruzione della IG Farben di Auschwitz e per altri cantieri chimici dell'Alta Slesia. Il suo prestigio sociale gli permise di diventare una spia letale ed efficace: di salvare la vita di molte persone e di infliggere ai nazisti enormi danni. Dopo il 25 aprile 1945, protetto, assistito, accompagnato dagli amici di "Giustizia e Libertà" (che temevano per la sua incolumità di "tedesco"), volle tornare in patria.
Il viaggio fu difficile, iniziato con una bicicletta, fermato in un campo di concentramento a Bolzano e proseguito con mezzi di fortuna e clandestinità su carri merci. Gli fu affidato il ruolo di presidente di un tribunale di denazificazione (Spruchkammer) in cui condannò esponenti noti del mondo economico, salvo poi vederseli sistematicamente assolvere dall'istanza d'appello. Tornò in patria deluso e affranto per una ricostruzione mancata che aveva preso i connotati di una restaurazione. "La Germania dei primi anni del dopoguerra era sotto il controllo degli americani, alleati con i pre-nazisti, avversari di qualsiasi vero progresso etico, sociale e civile. Ricostruire voleva dire restaurare".
Baia grande. La pialassa Baiona ultima frontiera per una valle salmastra
Konrad. Per quanto un'oca allunghi il collo non diventerà mai un cigno
Portraits of women. Clothes and Jewels in 15th Century Florence