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Giuseppe Marullo. Opera completa

Edizioni Napoli Arte

Napoli, 2006; br., pp. 52, 53 ill. b/n, 54 tavv. col., cm 21x30.

Soggetto: Pittura e Disegno - Monografie,Regioni e Stati

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento

Luoghi: Campania

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.25 kg


L'artista stanzionesco Giuseppe Marullo fu definito incautamente da Raffaello Causa "un provinciale orbitante ispido e legnoso"; le scoperte del della Ragione, che ha reperito decine di inediti, ci restituiscono viceversa un artista di buon livello, in grado anche di produrre dei capolavori, come il dipinto in copertina, uno spettacolare Rachele e Giacobbe, in collezione Luongo a Roma o le tele transitate di recente nelle aste internazionali, che hanno battuto quotazioni record per un minore, nell'ordine di centinaia di milioni.
L'indagine dell'autore è partita dai dati anagrafici dell'artista, da sempre avvolti nel mistero; purtroppo nonostante lo spulcio di migliaia di documenti e di processetti matrimoniali presso l'Archivio diocesano non si è pervenuti a nessuna conferma delle date indicate dal De Dominici, il celebre biografo settecentesco, per cui gli anni di nascita e di morte continuano, e forse per sempre, ad essere approssimativi.
Fortunatamente il Marullo aveva l'abitudine di datare e firmare quasi sempre i suoi dipinti e questa circostanza ha permesso di delineare un percorso artistico, sempre di buon livello, durato oltre 50 anni, partendo dalla prima pala d'altare reperita in Calabria, eseguita nel 1631 ed ignota alla critica, fino alla prosperosa Madonna del latte, realizzata nel 1685, secondo le fonti pochi mesi prima della morte.
Il volume è corredato da circa cento immagini, la metà a colori, e le tele inedite sono numerosissime. Alcune in passato erano state attribuite a Pacecco De Rosa o, addirittura, al caposcuola Stanzione. Talune volte la firma era stata ricoperta o abrasa da antiquari senza scrupoli per far passare l'opera nel catalogo di un artista più quotato sul mercato.
Gran parte della produzione chiesastica del pittore è purtroppo da decenni in deposito, perchè collocata in chiese napoletane da tempo immemorabile chiuse alla fruizione sia dei fedeli che degli appassionati d'arte. Fa eccezione una straordinaria Madonna con le anime purganti, di grandi dimensioni e di grande qualità, originariamente in Sant'Agostino alla Zecca ed oggi, dopo un meticoloso restauro che ha restituito ai colori lo splendore perduto, esposta in alcuni ambienti della chiesa di Santa Chiara, umiliata però, non solo dalla mancanza di luce e di una targhetta esplicativa, ma in imbarazzante e maleodorante compagnia, per la contiguità con le toilette.
Fortunatamente in alcuni musei aperti di recente, quali quello dell'Opera di San Lorenzo e quello del Suor Orsola Benincasa sono comparse delle tele di Marullo di notevole qualità, precedentemente assegnate ad altri artisti e lo stesso è capitato al museo Correale di Sorrento, dove una Cena in Emmaus, attribuita in passato dal Causa ad Alonzo Rodriguez, dopo il restauro, è entrata nel catalogo del nostro artista.
L'interesse dello studio del della Ragione, da tempo consultabile sul web, ha riacceso l'interesse degli studi verso l'artista, per cui sono stati rintracciati, grazie al Nappi, nuovi documenti di pagamento, mentre antiquari e collezionisti da ogni parte d'Italia stanno segnalando nuovi inediti. Un fervore di interessi verso il Marullo, che, lentamente, dopo un oblio di secoli, sta riconquistando il posto che gli spetta nel panorama artistico del Seicento, il mitico secolo d'oro della pittura napoletana.

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