Paolo Grassino 2000... 2010
Demma Alessandro
Skira
Rivalta Di Torino, CASTELLO DI RIVALTA, 2 ottobre - 7 novembre 2010.
Milano, 2010; br., pp. 64, 25 ill. col., cm 16,5x24.
(Arte Moderna. Cataloghi).
collana: Arte Moderna. Cataloghi
ISBN: 88-572-0813-3 - EAN13: 9788857208138
Soggetto: Collezioni,Saggi (Arte o Architettura),Scultura,Scultura e Arti Decorative - Monografie
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.26 kg
Vengono ripercorse le tappe fondamentali del lavoro, degli ultimi dieci anni, dell'artista torinese (1967), una ricostruzione di quei passaggi sostanziali, di quelle trame che ha intessuto per costruire un percorso sulla realtà e la metarealtà, sul sogno e l'incertezza.
Nel suo intenso e tormentato percorso, Grassino ha trovato la direzione del suo incedere sul viale dell'arte: "una costante ricerca", ha sottolineato Alessandro Demma, "sul significato dell'esistenza in cui ha sapientemente distillato la natura e l'artificio, la cultura letteraria e quella metropolitana, mettendo in scena una pièce che recita il dramma degli opposti: reale/immaginario, conscio/inconscio, luce/buio, rumore/silenzio, divenire/degenerazione, organico/inorganico.
La materia diventa forma, sostanza, elemento ora reale ora simbolico di un complesso "teatro dell'assurdo" in cui il ferro, la spugna, il nylon, l'alluminio, il polistirolo, la cera, la resina, il cemento, la luce e il suono, danno forma agli elementi di queste tranches de vie, di questi "documenti umani" dalle dimensioni drammatiche, oscure, impenetrabili; figure plastiche che giocano un finale di partita tra realtà e immaginazione, tra vita e dimensione onirico-fantastica.
Quelli creati dall'artista torinese sono scenari insoliti e sorprendenti, corpi, oggetti e spazi, dove s'incontrano e s'inquietano il quotidiano e l'irreale, il banale e il perturbante.
I corpi che l'artista esplora sembrano ripercorrere la lezione di Artaud: il corpo delle sue sculture è un "corpo senza organi". Privi di soggettività e d'organismo, i corpi di Grassino sono materia autogenerantesi che rappresenta una condizione oggettiva di significato. Così, nella loro condizione di Semilibertà e di metamorfosi, le sculture umane e animali, i Travasi così come il Branco, diventano il logos della condizione esistenziale dell'essere umano, le superfici narrative di una complessa riflessione sulle condizioni sociali, politiche e culturali, "gusci" di vita, di storie e di memorie. Un mondo tragico che l'artista torinese costruisce attorno a noi, un universo di materia e forma che infrange gli stati d'animo dello spettatore, che disorienta la percezione della realtà per accompagnarci in ambienti fantastici e irreali ma al contempo possibili. Così Cardiaco, Madre, Deriva, e ancora le sue riflessioni sull'architettura e lo spazio, Armilla, Lavoro rende liberi, Rivolta, diventano gli scenari affascinanti di questi viaggi onirici, di questa dimensione surreale che racconta la realtà delle cose, di un "realismo magico" che divora lo spazio e il tempo della scena per colpirci e indurci a riflettere sulla nostra esistenza.
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