Sardegna d'oltremare. L'emigrazione coloniale tra esperienza e memoria
Donzelli Editore
Roma, 2017; ril., pp. 192, ill., cm 16x21,5.
(Saggi. Storia e Scienze Sociali).
collana: Saggi. Storia e Scienze Sociali
ISBN: 88-6843-610-8
- EAN13: 9788868436100
Soggetto: Saggi Storici
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Italia,Sardegna
Testo in:
Peso: 0.35 kg
Nel secolo scorso furono migliaia i sardi che lasciarono l'isola per raggiungere le terre africane che facevano parte dei possedimenti coloniali italiani. Contadini e operai, ma anche membri delle élites locali, medici, pittori, architetti, commercianti, in abiti civili o con indosso la divisa militare, arrivarono sulle sponde della Libia, dell'Eritrea e della Somalia, o si addentrarono negli altipiani dell'Etiopia. Perché partirono? Che cosa si aspettavano da loro i governi italiani, specialmente quello fascista? Ma soprattutto, che cosa si aspettavano loro stessi dall'Africa? Che cosa trovarono, che cosa impararono e che cosa portarono indietro, una volta tornati a casa? "Sardegna d'oltremare" prova a capire l'impatto di quell'esperienza sulla vita di chi partì e su quella delle comunità di provenienza attraverso le testimonianze orali e scritte, le lettere e le foto messe a disposizione dalle famiglie degli emigrati. Contemporaneamente, i saggi contenuti nel volume leggono quelle storie all'interno della vicenda più ampia del colonialismo italiano, della propaganda fascista e del progetto del regime di Mussolini di creare una società nuova, dentro e fuori i confini della nazione. Analizzare questi materiali culturali con una prospettiva di lungo periodo e considerare il loro ruolo nell'elaborazione della memoria collettiva significa comprendere gli italiani - e in particolare i sardi - di allora, e diventa anche un modo per comprendere gli italiani e i sardi dei giorni nostri. Analizzare questi materiali culturali con una prospettiva di lungo periodo e considerare il loro ruolo nell'elaborazione della memoria collettiva significa comprendere gli italiani - e in particolare i sardi - di allora, e diventa anche un modo per comprendere gli italiani e i sardi dei giorni nostri.