Sui sentieri dell'assoluto
Marcianum Press
Venezia, 2024; br., pp. 232, cm 17x24.
(Il Crogiolo).
collana: Il Crogiolo
EAN13: 9791256270156
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Peso: 0.47 kg
I sentieri dell'Assoluto sono quelli percorsi dall'uomo viàtor (viandante), che è ogni uomo che, costitutivamente, è un essere in via, che cammina verso la mèta della sua esistenza, che si rivela essere quella dell'Assoluto. I sentieri che portano alla scoperta e all'esperienza dell'Assoluto sono anzitutto quelli offerti dalla realtà dell'universo e, in via privilegiata, quelli che conducono sulla vetta dei monti e sollevano lo spirito verso l'Altissimo, dando all'uomo un vivo sentore dell'Assoluto. L'universo, l'ordine e la bellezza del cosmo non possono restare, per noi, come un semplice dato di fatto scontato, muto e insignificante, da accettare passivamente, ma sono un dato profondamente problematico, intelligibile e significativo: si profilano come la rivelazione universale di Dio, del quale manifestano la necessaria esistenza e le fondamentali proprietà della sua essenza. Cogliere nell'universo le tracce dell'azione divina e la presenza misteriosa dell'Assoluto significa cogliere la verità meta-fìsica dell'universo e il suo significato spirituale, per attingere i quali occorre, al di là della scienza fisico-sperimentale, innalzarsi ai livelli del sapere meta-fisico, che nel visibile coglie l'Invisibile. Occorre ascoltare le profonde intuizioni dello spirito umano che coinvolgono, insieme alla ragione, la stessa sfera emotiva di fronte allo spettacolo della natura e allo scenario infinito del cosmo. La natura ha un suo linguaggio e un suo messaggio, che bisogna saper ascoltare e l'universo è come un poema oggettivo e imponente, che può essere letto da tutti. L'universo in realtà è quella rivelazione universale di Dio, sulla quale si fondano la dimensione religiosa dell'uomo, le molte dottrine filosofiche su Dio e tutte le religioni apparse nella storia, per le quali Dio si profila come quella realtà che, essa sola, conferisce un senso al mondo e una ragione di vita all'uomo, che infatti si pone il problema di Dio come chiave di volta per la soluzione dello stesso problema dell'uomo. Il bisogno metafisico dell'Assoluto non è il sospiro di anime belle o il rifugio di spiriti deboli, ma scaturisce dalle profondità dell'essere e della vita dell'uomo viator, che pertanto è costitutivamente un pellegrino dell'Assoluto. Tale uomo viator, in verità, è dentro di noi: è ognuno di noi. Che cosa è o, meglio, chi è l'Assoluto? L'Essere, la Verità, la Bellezza, il Bene: ecco la pregnanza dell'Assoluto, la plenitudine della sua essenza divina, i lineamenti più evidenti del suo volto, come appare a noi nell'universo. Lo splendore del volto dell'Assoluto produce quello stupore e quella meraviglia che invadono l'uomo viator allorché, sulla vetta dei monti, ai vertici della natura, nei silenzi del cosmo, egli ha, in qualche modo, sentore dell'Assoluto e si sente naufragare nell' oceano divino. L'Assoluto allora diventa la pienezza del nostro essere, la luce della nostra mente, la bellezza dei nostri occhi, il valore supremo della nostra vita, la beatitudine del nostro spirito.