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ricerca avanzata

San Potito martire. Agiografia e culto

Schena Editore

Fasano, 2014; ril., pp. 176, ill. b/n e col., cm 17x24.
(Biblioteca della Ricerca. Puglia Storica).

collana: Biblioteca della Ricerca. Puglia Storica

ISBN: 88-6806-078-7 - EAN13: 9788868060787

Soggetto: Saggi Storici,Società e Tradizioni

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Luoghi: Puglia

Extra: Religione e Arte Religiosa

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.63 kg


La ricerca agiografica e agiologica ha registrato negli ultimi anni indubbi e consistenti progressi. Basti far riferimento ai due ponderosi volumi di studi per Réginald Grégoire raccolti sotto il titolo di Hagiologica (2012), o al volume degli Atti del XXXII Convegno di Ravennatensia, celebrato a Faenza nel 2012 e dedicato a Mons. Francesco Lanzoni in occasione dei 150 della sua nascita. Il volume uscito nel 2014 contiene, tra gli altri, due saggi di Sofia Boesch Gajano e di Francesco Scorza Barcellona dedicati specificatamente alla metodologia agiografica lanzoniana.
Entro questo rinnovato interesse per il settore di ricerche dinanzi richiamato si colloca il saggio su San Potito martire sul quale Angelo Disanto ha indugiato con il suo impegno specialmente per quanto attiene il dossier agiografico e le evidenze culturali. Per avere una riprova della bontà dei risultati basterà confrontare gli esiti con la voce dedicata al martire di Sardica nella Dacia contenuta nel X volume della Bibliotheca Sanctorum, redatta da Niccolò Del Re (coll. 107-1074), il cui apparato bibliografico si ferma alla ben nota opera del non mai sufficientemente compianto Domenico Mallardo del 1957.
Ebbene, a fronte di qesto retroterra, agiografico e culturale, Disanto imposta la sua ricerca su una duplice traiettoria, nel contempo autonoma e interconnessa: da una parte quella relativa ai caratteri identitari del martirio, del culto e della pratica liturgica; dall'altra quella del patronato del Santo sulla città di Ascoli Satriano, in cui si rispecchia la religiosità di un popolo che con il suo Santo patrono instaura un rapporto contrattuale di fede e di protezione. Si tratta di un modello che trova il suo humus nel più maturo Medioevo, nella coscienza di un più robusto rapporto tra Chiesa e Città, tra istituzione ecclesiastica e potere politico, tra Cattedrale e Palazzo.
Bene ha fatto Angelo Disanto a riunire queste membra disiecta intorno al culto del martire Potito e bene ha fatto il Centro di Ricerche di Storia Religiosa in Puglia a inserirlo nella sua collana.

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