Terzetti per le «sorti». Poesia oracolare nell'officina di Francesco Marcolini
Dolce Lodovico
Libreria Editrice Viella
A cura di Procaccioli P.
Roma, 2006; br., pp. 300, ill., cm 21x30.
(Ludica: Collana di Storia del Gioco. 6).
collana: Ludica: Collana di Storia del Gioco
ISBN: 88-8334-208-9 - EAN13: 9788883342080
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Testo in:
Peso: 0.84 kg
Il poeta rispose alla domanda di Marcolini con le terzine che qui si propongono. In esse Dolce assecondava gli schemi combinatori dell'amico e committente, e alimentava un gioco interminabile di variazioni su una serie ristretta di temi d'obbligo. Quelli nei quali allora e in ogni tempo si incarna la buona o la cattiva sorte: amore, fedeltà/infedeltà, matrimonio, figli, amicizia, bellezza, salute/malattia, fortuna/sfortuna politica, pace/guerra... Nel gioco però non solo le domande e le risposte, ma anche le parole dovevano essere quelle della convenzione, come comportava l'adesione alla finzione oracolare e alla cifra sentenziosa. La materia era dunque insidiosa e a rischio banalizzazione e monotonia, eppure le immagini e le parole di sempre nelle mani del poeta delle Sorti seppero evitare quel rischio con una padronanza che risulta spesso leggerezza e talora addirittura grazia.
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