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Antonio Gramsci, dal liberalismo al «Comunismo critico»

La Scuola di Pitagora

Napoli, 2099; br., pp. 360, cm 12x24.
(Diotima. Questioni di filosofia e politica. 29).

collana: Diotima. Questioni di filosofia e politica

ISBN: 88-6542-853-8 - EAN13: 9788865428535

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.65 kg


Nonostante il profondo legame simpatetico con le classi subalterne, sul piano culturale Gramsci inizia come liberale: fa riferimento a Croce e Gentile e, sulla loro scia, condanna il giacobinismo. La presa di posizione a favore del liberalismo è la difesa della modernità e del soggetto capace di autodeterminazione. Ma proprio questa conquista viene liquidata dalla Prima Guerra mondiale e dall'irregimentazione di massa che essa comporta. Nel salutare la rivoluzione d'Ottobre, scoppiata sull'onda della lotta contro l'immane carneficina, Gramsci sviluppa la critica del liberalismo e matura il passaggio ad un «comunismo critico» che vuole essere erede delle conquiste della modernità.

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