Il giornale invisibile
Sellerio
A cura di Salmon L.
Palermo, 2009; br., pp. 169, cm 12,5x17.
(La Memoria. 773).
collana: La Memoria
ISBN: 88-389-2251-9
- EAN13: 9788838922510
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.167 kg
In Russia, dov'era nato e vissuto in età comunista, e in America dov'erano stati pubblicati i suoi libri durante l'esilio finale, Dovlatov è considerato un classico. I suoi romanzi e i suoi racconti sono infatti ritenuti la migliore testimonianza letteraria dell'Homo sovieticus d'epoca poststaliniana. Una situazione che - secondo Dovlatov - produceva una umanità caratteristica, esaltando all'eccesso quel certo anarchismo estetizzante, quel ribellismo individualistico, e soprattutto l'immensa riserva di autoironia propri del popolo russo, o almeno di quello spezzone di Russia in cui Dovlatov si ambientava, fatto di intellettuali e pseudo tali, dalla vita alcolica e picaresca, sempre sospesi tra il dissenso e il desiderio di sbarcare il lunario con il minimo di fatica. Scene di coinvolgente comicità, fatte di quadri staccati tenuti insieme in collages estremamente naturali, volti a rappresentare il caos insito nella condizione umana; storie sempre autobiografiche, allegramente pessimistiche, quasi che la vecchia URSS fosse lo scenario più adatto a esprimere l'assurdo dell'esistenza. Con un'attenzione spasmodica verso il linguaggio reale. Nel "Giornale invisibile" si racconta di ciò che succede tra russi intorno al tentativo di fondare un periodico a New York, per la colonia degli immigrati. Perché l'Homo sovieticus, in patria o in esilio resta tale in realtà, come se fosse, assai più che il frutto di una società storica, una delle alternative dell'essere uomini.