La casa di Giulio Romano
Mantova, 2019; br., pp. 112, ill.
ISBN: 88-31904-06-X
- EAN13: 9788831904063
Soggetto: Architettura e Arte Civile
Luoghi: Lombardia
Testo in:
Peso: 1 kg
Avevano entrambi 24 anni quando si erano incontrati, Federico Gonzaga, Signore di Mantova, e Giulio Pippi, conteso pittore e architetto romano. Era il 22 ottobre 1524, e da quel giorno non si sarebbero lasciati un momento: esigente e geloso, il colto e grandioso figlio di Isabella d'Este; occupatissimo ad accontentare i suoi capricci, l'allievo prediletto di Raffaello. Un'avventura esaltante fra due giganti visionari e spregiudicati. Eccitante e spericolata sfida a chi dei due arrivava per primo a concepire palazzi, monumenti, feste, sfilate e banchetti: fino alla costruzione di Palazzo Te, il palazzo dei lucidi inganni, visionario e inquietante capolavoro di finzioni, figure, colori immersi in un esplicito, sfrenato, rutilante erotismo. Fino alla morte di Federico (1540), e anche oltre, Giulio progetterà anche chiese e monumenti funebri, e finalmente la sua ultima ricchissima casa nella contrada dell'Unicorno, scrigno delle preziose collezioni, di reperti antichi, dei progetti mai realizzati, degli audaci disegni di poderose divinità dei fulmini e i tuoni, della guerra e dell'amore, voluttuose e maliziose femmine, colori smaglianti, architetture vertiginose. Potenti, inarrestabili inni alla vita, costantemente velati dalla malinconia dell'inevitabile fine. Chi vuol esser lieto sia, era infatti il "fil rouge" che univa il rinascimentale Signore di Mantova e l'infaticabile, sicuro, prepotentissimo artista entrato nella storia dell'arte con il nome di Giulio Romano, morto a Mantova il primo novembre 1546.