L'anticamera del cielo
Corsiero Editore
Reggio Emilia, 2022; br., pp. 140, cm 12x24.
(La Locanda).
collana: La Locanda
EAN13: 9791280824097
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.65 kg
Con la raccolta di racconti "L'anticamera del cielo" Edoardo Tincani esordisce nella narrativa. Molte di queste storie nascono dall'esperienza del giornalista che non riesce ad appagarsi della cronaca e cerca di andare oltre, sia nella dimensione della narrazione sia nella ricerca di significato. Si tratta di racconti eterogenei, il cui stile è giocoforza diversificato, passando dalle tinte noir a quelle dell'introspezione psicologica, in primo piano i legami personali, le sorprese degli affetti e la ricerca della spiritualità. «Sembra di poter dire» scrive Clementina Santi nella prefazione al libro, «che i confini, proprio in quanto limiti, vadano comunque molto stretti a Edoardo Tincani e proprio nei luoghi di confine sono ambientati i racconti più profondi, dove la terra e il cielo si toccano e si confondono l'uno nell'altra e i vivi possono continuare a parlare con i morti, in una dimensione pascoliana e cristiana insieme, che mi pare sia molto cara all'autore. Accade in una piccola cappella solitaria in montagna che porta ancora i segni del terremoto, in cui il tempo sembra essersi fermato e un'anziana signora viene ogni giorno per continuare il dialogo con il defunto marito ("Pensieri di una vedova"). Accade anche in "L'anticamera del cielo", il racconto che non a caso dà il titolo al libro: un paesaggio di memoria dantesca popolato da un'"assemblea di anime" che possono scendere sulla Terra e stare ancora un po' con i vivi, prima di salire per sempre nell'aldilà, e parlare con loro e consolarli. Accade, infine, nel racconto "Amori di un astronomo", un áition come "La chioma di Berenice", in cui ogni sera e ogni notte si ripete un dialogo d'amore tra la Terra e le galassie, tra un astronomo e la sua stella, una giovane stella «che poteva avere poco di più di tre milioni di anni».