Federico Frezzi e il quadriregio nel sesto centenario della sua morte (1416-2016)
Angelo Longo Editore
A cura di Laureti E. e Piccini D.
Ravenna, 2019; br., pp. 808, ill. col., cm 6x8,5.
(Memoria del Tempo. 63).
collana: Memoria del Tempo
ISBN: 88-9350-023-X
- EAN13: 9788893500234
Testo in:
Peso: 3.88 kg
Nel 2016 è stato ricordato con diverse iniziative il sesto centenario della morte di Federico Frezzi: al termine delle celebrazioni di tale anniversario e come loro momento culminante, si è tenuto nel 2017 tra Foligno e Perugia un convegno internazionale dedicato alla figura del Frezzi e alla sua opera letteraria, i cui esiti sono consegnati al presente volume. La fama del Frezzi, nato a Foligno intorno alla metà del Trecento, domenicano, maestro di teologia, vescovo della città umbra tra il 1403 e il 1416, è legata in primo luogo al poema in terzine intitolato Quadriregio (o Libro dei Regni): opera poetica che racconta un viaggio attraverso i regni dell'Amore, di Satana, dei Vizi e delle Virtù, coronato da una finale visione di Dio. Sebbene ispirato al grande edificio della Commedia dantesca, il poema di Frezzi è anche un'opera che continua e riprende altri modelli, di carattere prevalentemente allegorico e didascalico. Lettore dell'Amorosa visione e del Ninfale fiesolano di Boccaccio e inoltre dei Trionfi di Petrarca, il Frezzi sembra comporre il proprio poema con l'attenzione rivolta prima di tutto alla predicazione e dunque all'efficace esemplificazione dei vizi e delle virtù.