Manzoni. Il linguaggio delle passioni
Franco Cesati Editore
Firenze, 2018; br., pp. 419.
(Strumenti di Letteratura Italiana. 68).
collana: Strumenti di Letteratura Italiana
ISBN: 88-7667-678-3
- EAN13: 9788876676789
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Testo in:
Peso: 2.01 kg
Rappresentare e narrare le passioni sui palcoscenici o nei romanzi è uno strumento di corruzione morale o una via verso la verità dell'uomo? La questione è vitale, e Manzoni vi riflette a lungo, confrontandosi idealmente con i filosofi morali del Seicento francese che avevano messo in guardia dal «langage des passions». Commentatore di Corneille, Racine e Shakespeare, Manzoni, drammaturgo e romanziere, risponde elaborando un lessico largamente debitore nei confronti di quegli stessi filosofi, «osservatori profondi e sottili» dell'interiorità. Ricostruito il dibattito tra Sei e Ottocento sulla legittimità morale della letteratura, il libro allestisce una sorta di lessico ideologico manzoniano intorno agli ambiti semantici della superbia, dell'"amour-passion" e dell'ira, muovendosi su tre poli uniti da consonanze significative: la trattatistica secentesca (Pascal, Bossuet, Nicole, Bourdaloue e Massillon), i drammi commentati dal Manzoni critico teatrale e gli scritti creativi del Manzoni drammaturgo e romanziere. Nella seconda parte un'antologia di testi ripercorre l'opera letteraria e argomentativa dell'autore attraverso cinque parole chiave che coincidono con cinque vizi capitali: la superbia (con due varianti sul tema nelle categorie del morso e del punto), l'invidia, l'ira (inseguita anche dalla declinazione del furore), la lussuria e l'accidia. Il linguaggio delle passioni manzoniano è così ricostruito all'interno di uno scavo che incrocia, con il romanzo e il teatro, la critica letteraria e teatrale, e la filosofia. Ne emerge una volta di più il respiro europeo di un'arte sostanziata di pensiero.