Aubrey Beardsley
Abscondita
Milano, 2018; br., pp. 99, ill. col., cm 12x18.
(Miniature. 288).
collana: Miniature
ISBN: 88-8416-744-2
- EAN13: 9788884167446
Soggetto: Arti Grafiche (Disegno, Incisione, Miniatura),Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura),Scultura e Arti Decorative - Monografie
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Testo in:
Peso: 0.17 kg
Scomparso a venticinque anni divorato dalla tisi, Aubrey Beardsley (1872-1898) è stato il maggior disegnatore europeo della fine dell'Ottocento, protagonista della irripetibile stagione inglese animata da Oscar Wilde e dall'estetismo dei dandy, e figura dominante degli anni novanta che vennero chiamati appunto «l'età di Beardsley ». Nel breve corso della sua esistenza, negli otto anni scarsi (1890-1898) della sua ricerca, Beardsley ha superato il preraffaellismo, ha attraversato il simbolismo e il Liberty, ha anticipato certi esiti espressionisti e astratti, ha coniato un singolare neo-rococo, ma tutte queste categorie non bastano a precisare un'arte come la sua che resta, alla fine, indefinibile. La sua pittura è uno scandalo nella società vittoriana, sia per la sua sensualità e la sua capacità di esplorare - in anticipo sul Novecento - i territori del brutto e dell'osceno («Il bello è tanto difficile », dice a Yeats), sia per il distacco radicale dal realismo che lo porta a guardare all'arte giapponese, ai vasi greci, al Quattrocento italiano. Il suo disegno, carico di valenze freudiane ante litteram (perché l'eros, per Beardsley, non è un aspetto della vita ma la vita stessa), giunge a un magistero espressivo capace di affascinare tanta poesia e arte novecentesca, da Pound a Boccioni.