L'ocra in punta di lingua
Ronzani Editore Vicenza
Monticello Conte Otto, 2023; br., pp. 100, cm 14x20.
ISBN: 88-7848-772-4
- EAN13: 9788878487727
Testo in:
Peso: 0.15 kg
La poesia di Elisabetta Sancino brucia da sempre per autocombustione. L'ossidazione della sua densissima sostanza avviene per lampi, improvvise incandescenze, potentissime e inaudite cariche energetiche, e innesca il principio generatore del fuoco. Per questo "Boudicca la rossa, lingua imbrattata di sottopassaggi, ustione e versi", apre la silloge a gambe aperte, a gola spalancata, e scardina, e divelle. E canta senza grazia (con oscena, erotica bellezza) dal marciapiede, dall'asfalto della strada. E ciò che canta urla: "chiudi tutti i libri / leggimi". Accade dentro la città, al fondo del bestiale ventre di cemento e moto: "Milano, covatoio di fiore interstiziale; Milano, mora di rovo e spina" nel costato. "L'ocra in punta di lingua", la sezione successiva che titola la raccolta, si apre poi come un regno vegetale rimpolpato e re-impastato: terra e cenere, umido e dolcissimo miele selvatico, magma di linfa scorrente in "canale del grido". La poesia di Elisabetta Sancino, anche in questa nuova prova, è l'urgenza, l'epifania, una "fame imprevista" inestinguibile che non semplicemente arriva, ma sgronda. La fame prodigiosa della vera poesia che ci fa saltare i nel sole, il gioco dell'essere umano al cospetto di dio che certo ci prova (che forse ci riesce) a tenere un po' a bada la morte.