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«Si pensa sempre al proprio io». Lingua e varianti della scrittura diaristica di Cesare Pavese

Edizioni dell'Orso

Alessandria, 2024; br., pp. 354, cm 15x21.
(L'infinita durata. Saggi e testi di letteratura italiana 30).

collana: L'infinita durata. Saggi e testi di letteratura italiana 30

ISBN: 88-3613-507-2 - EAN13: 9788836135073

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0 kg


Cesare Pavese manifesta un'attitudine allo scrivere di sé e all'analisi del proprio io fin dagli anni giovanili, in un periodo antecedente alla composizione del noto Mestiere di vivere. Frutto di questa attitudine è un diario inedito, redatto all'incirca tra il 1926 e il 1928 e composto da tre stesure e alcune bozze, di cui si offre qui la trascrizione. In questo lavoro si propone uno studio del diario giovanile che consenta di percorrere le tappe dell'approccio alla scrittura diaristica di Pavese. Si analizzano le varianti dei manoscritti che lo compongono sincronicamente e diacronicamente, per proseguire con lo studio della scrittura dell'io giovanile. Dalla preistoria della scrittura diaristica si passa poi ad analizzare il diario maggiore, Il mestiere di vivere. Mediante un'analisi linguistica speculare da un punto di vista strutturale a quella eseguita nel diario giovanile, si indaga l'evoluzione dell'io negli anni 1935-1938, attraverso uno studio degli attributi peculiari dello scrivere di sé di uno scrittore che con il suo diario «crea e personifica il proprio mito»

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