Filosofie della paura. Verso la condizione post-postmoderna
Asterios
Trieste, 2012; br., pp. 148, cm 16x20,5.
(Bibliothiki Nous. 5).
collana: Bibliothiki Nous
ISBN: 88-95146-52-2
- EAN13: 9788895146522
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
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Peso: 0.15 kg
La paura è un sentimento spiacevole, una passione che fa parte integrante dell'essere dell'uomo e degli animali con una sua specifica funzione biologica. Ma la paura è anche un momento strategico all'interno del cosiddetto tardocapitalismo. Da un lato quest'ultimo non farebbe che enunciare l'esigenza della sicurezza, del benessere e di una tranquillità anestetica che rasenta l'accidia e l'indolenza. Dall'altro, invece, sembrerebbe alimentare la stessa paura, diffondendola ovunque e anzi alimentandola: catastrofi, default, superbatteri, violenza, ma anche sedentarietà, obesità, dipendenza da droghe, ricerca spasmodica del pericolo, il tutto mixato in una sorta di decadente cupio dissolvi. Tutto "deve" far paura e la paura "deve" essere controllata e addomesticata. Bazzanella investiga questo strano paradosso correlandolo a quell'epoca cosiddetta postmoderna e all'imminente affacciarsi di un ancora indistinto post-postmoderno. Egli intercetta così autori come Deleuze e Guattari, Zizek, Derrida, Foucault, Sloterdijk, Gehlen, Heidegger e Lacan per rintracciare i primi annunci di una strategia ben precisa che ha come suoi referenti il mercato, il consumo, la società dello spettacolo.