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Lettere 1845-1886

Edizioni SE

A cura di Lanati B.
Milano, 2024; br., pp. 224.
(Testi e Documenti).

collana: Testi e Documenti

ISBN: 88-6723-879-5 - EAN13: 9788867238798

Soggetto: Società e Tradizioni

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Luoghi: Europa

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0 kg


"Terse, introspettive, fitte - almeno agli inizi -, le lettere testimoniano di questo rapporto totale, esclusivo, sostitutivo che la poetessa ebbe con la lettura. E con le lettere che le furono inviate cui puntualmente rispose. Costituiscono interessanti raddoppiamenti simbolici sia delle rettangolari «cornici» - la finestra e la porta, ora socchiusa ora accostata - entro cui Emily Dickinson aveva scelto di «conchiudere» il mondo esterno, sia della sua solitaria esistenza di cui sottolineano il progressivo, centripeto movimento e la propensione a raccogliersi intorno a uno spazio sempre più circoscritto: il luogo e il tempo della scrittura, là dove gli squarci verso l'esterno e verso l'altro che la lettera «apre» «dilatano» la giornata di chi scrive e spalancano fantastiche voragini oltre la superficie limitata, nell'angolo della stanza, del tavolino a cui Emily Dickinson siede. Le lettere dicono delle letture di Emily Dickinson, letteralmente ne parlano e spesso le lasciano intravedere, al di là del tessuto stesso della lettera, al di là del suo dispiegarsi con toni familiari, amichevoli. Intermittente ipotesto, rievocano - con le missive che le giungono dall'esterno - il passato prossimo e lontano della vita di Emily Dickinson. Se la lettera è il filtro - positivo o negativo - che Emily Dickinson frappone tra sé e il mondo, le lettere che scrive testimoniano anche dell'impossibilità, del senso di impotenza e della sensuale attrazione che dovette provare nei confronti delle letture da cui la sua vita era stata segnata: «Se leggo un libro e mi sento gelare tutto il corpo, tanto che neppure il fuoco può scaldarmi, allora so che quella è poesia. Se provo la sensazione fisica che mi si stia spaccando il cervello, allora so che quella è poesia. Sono questi gli unici due modi in cui la riconosco, nessun altro». È dunque nella «lettura» che scorre la vita e affinché vita «sia» e continui ad essere, Emily Dickinson scrive. Per nessun'altra ragione." (Dall'introduzione di Barbara Lanati). Con uno scritto di Valeria Gennero.

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