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Chieti 1943-1944. Mai più è stata città aperta come allora

Edizioni Solfanelli

Chieti, 2018; br., pp. 304, ill.
(I Diamanti. 22).

collana: I Diamanti

ISBN: 88-3305-098-X - EAN13: 9788833050980

Soggetto: Saggi Storici

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Luoghi: Abruzzo e Molise,Italia

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.25 kg


Il 26 settembre 1943 i tedeschi occuparono la città di Chieti, issando la bandiera germanica sul Palazzo Mezzanotte. Iniziò per la città un lungo inverno tra bombardamenti, violenze e un fiume interminabile di profughi, tanto che la popolazione passò da 37.000 a 140.000 anime. La fiera gente di Chieti - così come dell'intero Abruzzo - non subì passivamente la presenza dei tedeschi in casa e declinò la propria "resistenza" al nemico in modi diversi e plurali. Diverse, ma concentriche, furono per esempio le azioni dell'Arcivescovo Mons. Venturi, del Podestà Gasbarri e del Capo della Provincia Girgenti affinché Chieti fosse dichiarata "città ospedaliera" o "città aperta". Egualmente finalizzati a tutelare e sollevare la popolazione residente furono sia l'impegno messo in campo dalla dirigenza della Cassa di Risparmio della Provincia per mantenere in vita l'intera popolazione, sia l'azione diplomatica che Mario Castellani e Amedeo Faggiotto svolsero nelle vesti di pluripotenziari dell'Arcivescovo sia presso la Segreteria di Stato di Sua Santità, sia presso i rappresentanti delle Potenze belligeranti (Germania, Inghilterra e Stati Uniti).

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