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Lettera sulla felicità. Massime capitali

La Vita Felice

Traduzione di M. Lazzati.
Testo Italiano e Greco.
Milano, 2010; br., pp. 61, cm 10,5x15.
(Piccola Biblioteca della Felicità. 8).

collana: Piccola Biblioteca della Felicità

ISBN: 88-7799-302-2 - EAN13: 9788877993021

Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico

Testo in: testi in  altro, italiano  testi in  altro, italiano  

Peso: 0.07 kg


Che cos'è la felicità? In una "Lettera sulla felicità" a Meneceo Epicuro sostiene che non c'è età per conoscere la felicità: non si è mai né troppo vecchi né troppo giovani per occuparsi del benessere dell'anima. Nella sua vita naturale l'uomo allontana da sé il dolore sia fisico che psichico e l'assenza di queste due cause porta al raggiungimento della felicità. Ma non è sufficiente: Epicuro sostiene che si deve provare piacere e quindi classifica i piaceri dividendoli in tre grandi categorie: i piaceri naturali e necessari; i piaceri naturali ma non del tutto necessari; i piaceri del tutto accessori. L'uomo ha anche delle necessità sovra-strutturate come l'ambizione a migliorarsi, a crescere intellettualmente, a primeggiare sugli altri. Per raggiungere questi obiettivi mette in campo tutta la sua passione e la sua anima e quando raggiunge l'obiettivo trova un appagamento di felicità proprio dell'intelletto. In questa breve lettera, Epicuro ci insegna cosa serve per essere felici, e cosa invece ostacola il raggiungimento della felicità.

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