Il mio vero padre
New Books
Traduzione di Bertolazzi M.
Roma, 2021; br., pp. 240, cm 13x20.
(Narratori Francesi Contemporanei).
collana: Narratori Francesi Contemporanei
ISBN: 88-6692-119-X
- EAN13: 9788866921196
Soggetto: Società e Tradizioni
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 1 kg
Éric Fottorino non ha sentito niente. Era nel suo ufficio di direttore di «Le Monde». Suo padre si è sparato un colpo di fucile in bocca senza che lui, figlio amorevole e amato, fosse raggiunto dall'onda d'urto, da un'eco remota della detonazione, da un'improvvisa apprensione, un brivido, un trasalimento. No, niente, eppure Michel Fottorino era l'uomo che aveva riscattato la sua infanzia mutilata: «Mamma sembrava felice con lui. Una sera è entrato in camera mia e mi ha detto, schiarendosi la voce, che se avessi voluto lui sarebbe stato mio padre e io avrei potuto chiamarlo papà». Un istante magico di cui lo scrittore parlerà in molti altri suoi libri. Da quel momento Michel è stato una presenza assidua e paziente accanto a lui, parca nelle parole quanto calda e prodiga nell'esempio e nella condivisione delle passioni. Come quella per la bicicletta, quando fianco a fianco salivano insieme il Tourmalet, uno Coppi, l'altro Bartali. Éric ricorda la prima volta che, pedalando con suo padre, lo ha lasciato indietro, lungo la strada. Adesso è stato suo padre a lasciare lui, per sempre, senza voltarsi a guardarlo, senza dargli un segno. Allo sgomento si somma la consapevolezza - tardiva, come sempre succede ai figli - che la vicinanza e il dialogo stanno ormai altrove, in un irrimediabile "troppo tardi" fatto anche di rimpianti, domande senza risposta, forse rimorsi. Ma quel figlio è un grande scrittore, e in quell'altrove il ricordo si fa letteratura.