Porta d'Oriente. Una storia della Turchia dal Settecento a oggi. Nuova ediz
Donzelli Editore
Traduzione di S. Micheli e Piccoli A.
Roma, 2016; ril., pp. XX-491, cm 24x12.
(Saggi. Storia e Scienze Sociali).
collana: Saggi. Storia e Scienze Sociali
ISBN: 88-6843-525-X
- EAN13: 9788868435257
Soggetto: Saggi Storici
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Luoghi: Extra Europa
Testo in:
Peso: 0.65 kg
Nella storia del mondo contemporaneo, la Turchia occupa un posto particolare. La sua collocazione geopolitica, nel ganglio decisivo del passaggio tra Oriente e Occidente; il suo passato di cuore pulsante di due grandi imperi (quello romano d'Oriente prima, quello ottomano poi); la compresenza, sul suo territorio, di differenti etnie: tutto fa sì che la storia turca rappresenti uno snodo ineludibile nei fragili equilibri che attraversano lo scacchiere strategico in cui è posta al centro. Con un'analisi radicalmente diversa rispetto alla lettura tradizionale e alla storiografia turca ufficiale, Zürcher ricostruisce la storia del paese a partire dalla fine del Settecento, con la crisi dell'impero ottomano, ripercorrendone tutte le principali tappe, dalla rivoluzione dei Giovani turchi e la nascita della Repubblica ai colpi di Stato, passando per i cambiamenti sociali ed economici nel contesto di una società in rapida evoluzione, fino ad arrivare ai tormentati sviluppi della storia più recente: il conflitto con i curdi, l'ascesa dell'Islam politico, le ambigue relazioni tra la Turchia e l'Europa. Una trattazione completamente nuova è dedicata alle trasformazioni che il paese ha affrontato tra il 2002 e il 2014, negli anni di governo del partito di Erdogan. Questo libro viene ora riproposto dal suo autore in una versione completamente rinnovata e aggiornata, con l'aggiunta di due cruciali capitoli e di una prefazione all'edizione italiana che riguardano l'ultimo decennio e che aiutano a comprendere le radici dell'attuale situazione turca e le contraddizioni di un paese in bilico tra apertura alle spinte modernizzatrici, rischi di involuzione democratica e tentazioni liberticide, in un inquietante e persistente scenario di sanguinose guerre regionali.