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Mishima Yukio, o l'estetica della morte

Iniziative Editoriali Il Cerchio

San Marino Città, 2021; br., pp. 90, ill. col., cm 17x24.

ISBN: 88-8474-600-0 - EAN13: 9788884746009

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1 kg


50 anni fa l'operosa quiete del Giappone postbellico venne sconvolta da un fatto inaudito: uno fra i massimi scrittori del paese, Mishima Yukio, dopo aver tentato di sollevare le Forze di Autodifesa a Tokio, aveva commesso seppuku, il suicidio rituale della tradizione bushido. Sono passati 50 anni, e questo episodio ha ancora molto da dire, soprattutto a noi europei.
Mishima Yukio. - Pseudonimo dello scrittore giapponese Hiraoka Kimitake (Tokyo 1925 - ivi 1970). Radicato nella tradizione classica del suo paese ma a cnhe conoscitore e ammiratore della letteratura occidentale, con particolare attenzione all'opera di O. Wilde, mostrò fin dalle prime prove di scrittore amore per la parola ricercata e gusto per la metafora. All'indomani della sconfitta del Giappone nella Seconda Guerra Mondiale, condivise con la sua generazione un marcato disinteresse per le vicende e i problemi del paese, dando la preferenza, nei suoi scritti, a temi autobiografici, più o meno scoperti, e all'analisi psicologica. Agli inizi degli anni Sessanta divenne acceso fautore di idee nazionaliste e Imperialiste, fino al punto di dar vita (1968) a una associazione paramilitare, la Ta Te no kai ("Confraternita degli Scudi"), per incarnare il suo credo metafisico e politico. Il 25 novembre 1970 mise fine alla propria esistenza con uno spettacolare suicidio rituale nel quartier generale delle forze di autodifesa (dove aveva fatto irruzione alla testa dei suoi seguaci della Ta Te No Kai, la "Confraternita degli Scudi"), dopo aver arringato un gruppo di soldati invitandoli a farsi restauratori dei valori spirituali del Giappone. il 25 novembre 1970 mise fine alla propria esistenza con uno spettacolare suicidio rituale nel quartier generale delle forze di autodifesa (dove aveva fatto irruzione alla testa dei suoi seguaci della Ta Te No Kai, la "Confraternita degli Scudi"), dopo aver arringato un gruppo di soldati invitandoli a farsi restauratori dei valori spirituali del Giappone.

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