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Tibet. Terra di esilio. [English Ed.]

Skira

Testo Inglese.
Milano, 2007; cartonato, pp. 224, 110 ill. b/n, 110 ill. col., cm 23,5x30.
(Fotografia).

collana: Fotografia

Altre edizioni disponibili: Edizione Italiana (ISBN: 88-6130-573-3).

ISBN: 88-6130-519-9 - EAN13: 9788861305199

Soggetto: Fotografia

Periodo: 1960- Contemporaneo

Luoghi: Extra Europa

Testo in: testo in  inglese  

Peso: 1.42 kg


Volti, cerimonie rituali, frammenti di vita in seno ai templi delineano attraverso la fotografia i segni del ritratto di un mondo in cui le difficoltà morali, il fervore spirituale e la profondità d'animo vanno di pari passo con la gentilezza, l'allegria e l'immensa generosità. L'esilio dal Cile in seguito al colpo di stato militare del 1973 e la sua professione di fotogiornalista hanno portato il fotografo franco-cileno Patricio Estay a consacrare gli ultimi sette anni della sua carriera a "dipingere per immagini" una tela esaustiva del Tibet e della sua comunità in esilio. Dedicato al Dalai Lama, questo libro vuole essere un contributo alla causa tibetana di un esiliato a un popolo animato da quella tipica e rara vitalità di chi possiede un forte carattere identitario e una fede potente. A far da sfondo alla tela esistenziale tibetana, il contrasto tra la severità delle cime, del clima e l'austerità dello stile di vita con i momenti intensi e gioiosi di feste come il Losar (capodanno tibetano) a Dharamsala, il piccolo Tibet ricreato in India. Le suggestive immagini in bianco e nero, fortemente spirituali, della prima parte del volume si contrappongono alle intense fotografie a colori dedicate alla realtà di tutti i giorni (centri commerciali, prostitute) pubblicate nella seconda parte. Tibet. Terra d'esilio è introdotto da un accorato messaggio di pace del Dalai Lama che pone l'accento sulla grande forza d'animo con cui il popolo tibetano affronta continuamente ardue prove nel tentativo di continuare a perpetuare l'affermazione delle proprie idee e della propria spiritualità. Il volume include anche un'interessante scritto di Walter Veltroni sulla difficile condizione di questo paese. Il sindaco di Roma si associa al Dalai Lama nella speranza che per l'umanità intera "come il XX secolo è stato il secolo del sangue, il XXI diventi il secolo del dialogo".

Patricio Estay (1953) esordisce come fotogiornalista con un reportage sul colpo di stato a Santiago del Cile nel 1973. Rifugiato politico, si trasferisce prima in Brasile, dove concentra la sua attenzione sulla vita nelle favelas, poi in Francia dove pubblica le sue fotografie su importanti testate francesi e internazionali (Le Figaro Magazine, Libération, L'Express, Geo, Stern, Newsweek). Nel 1982 tiene la sua prima mostra "l'Amerique Latine à Paris" al Grand Palais di Parigi. Nel 1997 vince il premio European Fuji Press Award nella categoria "magazine" con il reportage The Lord of the Bush.

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