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Luigi Sturzo. Il prete scomodo fondatore del Partito popolare italiano (1919)

Di Girolamo

Trapani, 2018; br., pp. 272, cm 12x16,5.
(DG Pocket).

collana: DG Pocket

ISBN: 88-97050-62-X - EAN13: 9788897050629

Soggetto: Società e Tradizioni

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.24 kg


«Don Luigi Sturzo è stato giudicato come un prete "scomodo" a causa di una sua fondamentale virtù: di essere sempre stato un uomo "libero e forte"» (dalla prefazione di Giovanni Palladino). Luigi Sturzo è tra i maggiori esponenti della democrazia occidentale e del federalismo europeo. Ordinato sacerdote, preferì l'impegno socio-politico agli studi filosofici. Fu cooperativista, pro-sindaco di Caltagirone e consigliere provinciale di Catania per quindici anni. Fondatore nel 1919 del Partito popolare italiano e ispiratore del famoso «Appello ai liberi e forti», fu coscienza critica della giovane democrazia italiana e denunciò la presenza in essa di alcuni perniciosi virus, che, a suo giudizio, avrebbero fatto correre grossi rischi - come accadrà - all'apparente stabilità economica e politica dello Stato. Tra i virus egli indicava lo statalismo, la partitocrazia, lo strapotere dei sindacati, un malcostume fatto di compromessi e di bustarelle, una radicata corruzione e incompetenza nei pubblici uffici e ai vertici della pubblica amministrazione. La grande coerenza, lo spiccato senso dell'etica e dello Stato, la laicità in politica, la forte indipendenza di idee, costarono a Luigi Sturzo ventidue anni di duro esilio all'estero e spesso l'ostilità e la diffidenza delle gerarchie, compresa quella vaticana, oggi orientata, invece, a riconoscergli l'onore degli altari.

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