Dinamiche della razionalità
Edizioni Carocci
Roma, 2003; br., pp. 128, cm 15x22.
(Biblioteca di Testi e Studi. 210).
collana: Biblioteca di Testi e Studi
ISBN: 88-430-2469-8
- EAN13: 9788843024698
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La ragione è la principale dote che distingue l'uomo dagli altri animali: in virtù di questa l'uomo ha imparato a scheggiare pietre ed a costruire computer, ha sviluppato le tecniche per manipolare la natura ed ha elaborato forme complesse di linguaggio. Ad un certo punto della sua storia si è anche convinto che solo la ragione, capace di spiegare tutto e di risolvere tutto, poteva dare un senso alla sua esistenza. Si è anche convinto che il modo migliore e più naturale di mettere a frutto la propria capacità di ragionare fosse quello di sfruttare tutte le risorse della natura per trarne il massimo profitto. Così ha costruito un paradigma logico ed epistemologico della razionalità, strumentale alla produzione e al guadagno, tagliando fuori come irrazionale tutto ciò che non seguisse questa logica. Irrazionali erano quindi non solo le vecchie spiegazioni della natura, i miti, la magia, ma irrazionale era anche la cultura contadina, con i suoi ritmi così diversi da quelli della produzione industriale, mentre uno dei luoghi dove più si verificava l'abbrutimento dell'uomo, la grande fabbrica, diventava la manifestazione più tangibile della razionalità. I temi della marginalità, delle azioni volontarie, della tradizione vengono affrontati in queste pagine come manifestazioni concrete dell'agire, che pur non trovando nella razionalità economica il loro fondamento, sono tuttavia vivi e svolgono un ruolo fondamentale nelle dinamiche della società attuale.