Il Pensiero dell'Egitto Antico
Bollati Boringhieri
A cura di Chitussi B.
Torino, 2009; br., pp. 165, cm 13,5x19,5.
(Nuova Cultura. Introduzioni).
collana: Nuova Cultura. Introduzioni
ISBN: 88-339-1997-8
- EAN13: 9788833919973
Soggetto: Saggi (Arte o Architettura),Saggi e Studi sull'antichità
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico
Luoghi: Extra Europa
Extra: Egitto
Testo in:
Peso: 0.204 kg
Una cesura separa la "prima antichità", egizia, dalla "seconda antichità", greco-latina. Constatarlo è condizione essenziale per accostarsi a una visione del mondo che si sottrae alla categoria dell'anticipazione imperfetta. Riguardo all'Egitto antico, infatti, non ha senso parlare di pre-filosofia, perché il pensiero che lo innerva non astrae dai domini specifici dell'esistenza e dalle sue forme di rappresentazione, ossia non procede per concetti né si struttura in metodo di conoscenza, in conoscenza delle conoscenze. Il punto di forza di questo saggio è riuscire a cogliere la pienezza di un universo mentale legato al sentire, più che al concepire quindi irriducibile a un abbozzo di "miracolo greco" e impenetrabile da parte della logica della non-contraddizione che ancora ci pervade -, senza occultare l'aporia di fondo: è possibile trattare dell'Egitto solo "riferendosi alla Grecia e a noi stessi", anche se "farlo significa necessariamente falsare il punto di vista". Il "mistero", l'"enigma" (pensiamo alla Sfinge), "siamo noi a creali"; al tempo stesso, "se non lo facessimo forse non comprenderemmo nulla dell'Egitto". Così "vediamo come in uno specchio, in maniera confusa, ma riusciamo comunque a vedere qualcosa". E quello che intravediamo, dalla nostra estrema lontananza, è una sorta di "sensismo sociale" che poggia sull'animalità dell'uomo e si estende all'intero vivente, là dove vita e morte non si separano mai.