Il banchiere del mondo. Eugene Robert Black e l'ascesa della cultura dello sviluppo in Italia
Rubbettino Editore
Soveria Mannelli, 2014; br., pp. 165, cm 14,5x22,5.
(Saggi).
collana: Saggi
ISBN: 88-498-4161-2
- EAN13: 9788849841619
Soggetto: Saggi Storici,Società e Tradizioni
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 0.2 kg
Questo lavoro ricostruisce l'ascesa della cultura dello sviluppo, che la globalizzazione distorce o di cui difetta. Esso concentra l'analisi su un personaggio di una vicenda epica, anche per il Mezzogiorno d'Italia. "Il più grande banchiere della Storia", nelle parole di Kennedy. Banchiere del mondo, banchiere della pace, banchiere dei poveri: così i contemporanei. Figlio del presidente della Fed dei giorni del New Deal, vice presidente della più grande banca privata del mondo negli anni quaranta, consigliere alla Casa Bianca da Roosevelt a Johnson, Eugene R. Black è il Presidente della Banca mondiale negli anni della ricostruzione mondiale. Di più: dell'ascesa globale della cultura dello sviluppo. Quella cultura di cui si avverte oggi l'assenza, anche e soprattutto all'interno dell'Unione economica e monetaria. Questo libro ricostruisce, per la prima volta, la vita di Eugene R. Black e l'ascesa delle cultura dello sviluppo in Italia e nel mondo nei quattro decenni che vanno dalla crisi del 1929 alla fine del sistema di Bretton Woods nel 1971. Un asse decisivo, lungo il quale corrono, in una linea di continuità, fatti, teorie, istituzioni. E persone: gli economisti della teoria, da Gunnar Myrdal a Paul Rosenstein Rodan, ma anche e soprattutto gli economisti della prassi, da Per Jacobson a David Lilienthal. Sono loro i globalizzatori ante litteram.