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Effetto Israele. La sinistra, la destra e il conflitto mediorientale

Edizioni Carocci

Roma, 2015; br., pp. 111, cm 15,5x22.
(Biblioteca di Testi e Studi. 985).

collana: Biblioteca di Testi e Studi

ISBN: 88-430-7562-4 - EAN13: 9788843075621

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Luoghi: Extra Europa

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.166 kg


Israele è una questione che da sempre "ritorna", è un effetto mai smorzato che trova in Occidente il luogo esemplare per risuonare e generare riverberi. Il volume riconduce a Israele, alla sua fondazione, effetti di lunghissimo termine a cui diamo spiegazioni di circostanza (lo scontro di civiltà) e giudizi politicamente sommari (l'odio irrazionale e isterico di due popoli). Ma se seguiamo quell'"Effetto" a ritroso, ritroviamo nella fondazione stessa di Israele le contraddizioni e le questioni irrisolte che hanno reso ogni soluzione ai conflitti che fino a oggi si sono susseguiti in Occidente completamente vana. Come vano sembrerebbe essere il nostro discorso su questioni quali immigrazione e guerra al terrorismo, la cui costruzione all'interno di quel discorso è effetto di un atto (politico) mancato, ovverosia la creazione, in principio, di uno Stato palestinese. Nell'analisi di questi effetti il testo parla sostanzialmente di Europa, della polarizzazione del discorso politico e dell'endemica mancanza di una teoria capace di illuminare quel fenomeno sfuggente e indefinibile che è appunto l'"Effetto Israele". Postfazione di Anthony Pagden.

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