Et in arcadia ego. L'incantesimo del nichilismo in pittura
Mimesis Edizioni
Sesto San Giovanni, 2015; br., pp. 472, cm 14,5x21.
(Filosofie).
collana: Filosofie
ISBN: 88-575-3170-8
- EAN13: 9788857531700
Soggetto: Pittura,Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 2.4 kg
Et in Arcadia ego: da sempre onnipresente - anche negli spazi apparentemente più idillici - la morte, una volta per tutte resasi esplicita nella filosofia greca come annientamento, è dichiaratamente alla radice dell'arte (e della cultura) novecentesca: "tutta l'arte è in rapporto con la morte" (M. Rothko). Il punto medio di questo saggio - in cui è centrato il raccordo fra la prima parte (che ha come oggetto un capolavoro letterario) e la seconda, assai più estesa, dedicata alla pittura - è rappresentato dalla figura di Tadzio, il bellissimo efebo, nella cui persona fanno naufragio le convinzioni etico-estetiche dello scrittore Gustav von Aschenbach (i due celebri protagonisti di La morte a Venezia di Thomas Mann, summa - tanto sintetica e potente, quanto sfolgorante e indimenticabile - della crisi mortale della cultura occidentale e dei suoi valori). La mostruosità di Tadzio (e per converso e parallelamente di Aschenbach) è la terribile rivelazione che apre l'indagine sul senso del Bello nell'arte figurativa del Novecento, attraversando i grandi campi in cui essa si articola, a partire da Monet (che dà il via, come scrive Boccioni, al "grande distacco"), fino a Newman, Pollock e Warhol, passando, tra gli altri, da Van Gogh, Matisse e Kandinskij. In tal guisa mostrando che la pittura (che è a suo modo pensiero) proprio perciò è ontologia: filosofia per immagini. Prefazione di Emanuele Severino.