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Regressione suicida dell'abbandono disperato di Emil Cioran e Manlio Sgalambro

Bonfirraro Editore

Barrafranca, 2016; br., pp. 206, cm 20x20.
(I Saggi).

collana: I Saggi

ISBN: 88-6272-137-4 - EAN13: 9788862721370

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.79 kg


Questo libro, chiude la tetralogia della nuova tesi filosofica del nichilismo cognitivo, di cui Salvatore Massimo Fazio è fondatore. Una totale sconfitta ricavata dalla perdita di qualsivoglia valore. Una resa che nel paradosso faziano punta ad umiliare i guitti, che nel teatro della politica sociale sono riusciti ad ingannare qualunque padre di famiglia, facendosi garantire il voto di fedeltà per poi, ottenuti i propri successi, si sono rivoltati come disconoscitori della società. Partendo dalla sineité in Cioran e procedendo col terrore in Sgalambro, nelle pagine di questo libro, si effettua una seduta chirurgica, volta a sezionare la stupidità dell'uomo per ricompattarla, trasformandola in un'unica azione possibile: regredire nel concetto di suicidio. Si intenda bene, un suicidio che è una retroazione sino ad arrivare al momento della venuta al mondo, ripartendo con l'esperienza del ricordo, rammemorazione, per poi agire senza più altre riflessioni e scandalose umiliazioni subite: puntare alla coscienza, risvegliarla e spedire al diavolo chi osa governarci e insultarci.

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