Il Mondo Deve Conoscere la Mia Storia
Aletti Editore
Villanova di Guidonia, 2018; br., pp. 156.
(Gli Emersi Narrativa).
collana: Gli Emersi Narrativa
ISBN: 88-591-5077-9
- EAN13: 9788859150770
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.75 kg
Giulia Lodovini è una quarantenne, ex brigatista, in carcere da vent' anni per aver compiuto una serie di reati, tra cui l'omicidio del suo stesso "compagno di lotta". La prigione, per lei, non è solo un ambiente, il luogo in cui vive e trascorre le sue giornate, ma è una condizione dell'anima che l'accompagna sin dall'adolescenza quando, "fiore" pronto a sbocciare, è stato reciso, strappato via dalla gelida folata dell'indifferenza e del disamore di familiari e conoscenti. Figlia non desiderata, adolescente ribelle, impaurita e delusa dall'amore per Matteo, giovane borghese insicuro, alla ricerca, anche lui, del suo posto nel mondo, si è chiusa, infatti, sempre più in se stessa per poi trovare nella "lotta armata" il solo scopo dell'esistenza. "Prigioniera di guerra", vinta da un nemico potente come l'odio, ha scelto, dunque, di immolarsi alla dea Vendetta, perdendosi definitivamente. Tuttavia, attraverso la discesa agli inferi del delitto e il purgatorio del carcere, con il supporto di un sacerdote e di uno psicanalista, che la persuade a tenere un diario dove raccontare la sua storia, libera la sua anima dalla prigionia del dolore e della rabbia, riconciliandosi finalmente con se stessa. Allora, con il tempismo di cui è capace solo il destino, proprio in concomitanza dell'avvenuta catarsi, ottiene dal giudice, grazie alla buona condotta, che gli ultimi due anni di pena che le restano da scontare siano commutati in lavori socialmente utili. Quindi, uscita definitivamente dal carcere, pronta a ricostruire l'esistenza, celebra il suo primo Natale da persona libera nell'unico luogo in cui si sia sentita davvero amata. Rinascere è possibile, ora Giulia lo sa, n'è consapevole; sa che può amare ancora, di nuovo, prendendosi cura, mediante il suo ruolo di educatrice, di bambini e ragazzi abbandonati, rifiutati dalla società. Quel fiore reciso, torna così a sbocciare, perché, come cantava Fabrizio De André: "Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior".