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I crimini di guerra dopo l'8 settembre 1943. Il Generale Bellomo liberò Bari dai tedeschi fu fucilato dagli inglesi

Nuova Palomar (Turi)

Turi, 2024; br., pp. 166.

ISBN: 88-99601-78-X - EAN13: 9788899601782

Soggetto: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,Saggi Storici

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0 kg


Il 9 settembre 1943 Bari fu occupata dalle truppe naziste che dal Salento stavano risalendo la penisola con il compito di distruggere quanto più possibile. Nel capoluogo pugliese, dopo aver tentato di occupare gli uffici centrali della Posta, si asserragliarono nel porto affondando mezzi e distruggendo strutture. Nonostante l'ambiguità del proclama di Badoglio che, nel comunicare l'avvenuta firma dell'armistizio, non forniva direttive specifiche sull'atteggiamento da assumere nei confronti dei Tedeschi, Il Generale Nicola Bellomo, non ebbe un attimo di esitazione nell'organizzare quello che può, senza alcun dubbio, essere definito il primo episodio della Resistenza. Bellomo, nel suo rapporto denunciò le tante fughe e vigliaccherie degli alti Comandi, ma la vendetta lo colpì strappandogli di dosso le vesti di Liberatore di Bari per sostituirle con quelle di "Criminale di Guerra". Un processo avviato e gestito dal Tribunale Militare Inglese, si concluse con la condanna a morte per fucilazione, sentenza sicuramente scritta altrove, come si evincerà chiaramente dalle pagine che seguono, e zelantemente inflitta!

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