I capolavori: Le notti bianche-Delitto e castigo-Il giocatore-L'idiota-I demoni
Newton Compton Editori
Ponte Galeria, 2022; ril., pp. 1488, cm 12x24.
(Grandi tascabili economici. I mammut. 76).
collana: Grandi tascabili economici. I mammut
ISBN: 88-227-6998-8
- EAN13: 9788822769985
Testo in:
Peso: 0.65 kg
"Le notti bianche"; "Delitto e castigo"; "Il giocatore"; "L'idiota"; "I demoni" Introduzione generale di Fausto Malcovati .Premesse di Chiara Cantelli, Luisa De Nardis, Fausto Malcovati, Mauro Martini. Le opere qui raccolte del grande scrittore russo sono pietre miliari e imprescindibili punti di riferimento per gli amanti della letteratura; sono dei classici: quindi, secondo la definizione di Calvino, hanno sempre qualcosa di nuovo da dire, al lettore di cento anni fa come a quello contemporaneo; a chi vi si accosta per la prima volta, a chi vuole riscoprirne la bellezza con l'ennesima lettura. Sono scorrevoli e mozzafiato come thriller, eppure raggiungono profondità filosofiche. Alla costante ricerca di un equilibrio finale e definitivo tra il bene e il male, l'autore ci regala pagine di grande impatto emotivo, dove il passo dei protagonisti è segnato dal dolore e dal sentimento di perenne inadeguatezza sociale, culturale o esistenziale. I suoi personaggi, densi di una vita interiore quasi tangibile, si esprimono con l'urlo della rivolta all'ingiustizia, o con i racconti sussurrati degli umili, con i monologhi dell'intelligenza lucida che vuole approdare alla verità, ma si perde alla fine nel buio del dubbio, nel ritmo lento e contraddittorio, o precipitoso e violento delle azioni e del pensiero. I suoi romanzi sono costruiti dalle anime nere, i "cattivi" agiscono e tessono le trame della storia, raccontata con scrittura indagatrice, impietosa, incalzante; tutto finirebbe nel baratro della distruzione e dell'autodistruzione, se non splendesse oltre il tunnel una luce: lo sguardo luminoso del principe Myskin, o l'introspezione dolorosa di Raskòlnikov. Raggi di sole nella tempesta, consentono all'autore non rassicuranti certezze, ma almeno la possibilità di domandarsi: si può sperare?