Sacramentum civitatis. Diritto costituzionale e Ius Sacrum nell'Arcaico ordinamento giuridico romano
LED - Edizioni Universitarie di Lettere Economia e Diritto
Milano, 2016; br., pp. 168.
(Collana della Rivista di Diritto Romano).
collana: Collana della Rivista di Diritto Romano
ISBN: 88-7916-796-0
- EAN13: 9788879167963
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Peso: 0.81 kg
L'argomento degli articoli qui riuniti è quello del problema di rintracciare uno strumento giuridico atto a fornire, nell'ambito della costituzione romana, un carattere immodificabile a determinate norme fondamentali che si volevano rendere eterne e parte irrinunciabile della conformazione strutturale dello Stato, come in particolare quella sul carattere per sempre repubblicano di Roma o come quella della inviolabilità dei tribuni della plebe, cardine essenziale del nuovo assetto patrizio-plebeo dell'ordinamento romano. Una più che soddisfacente soluzione in tal senso venne tuttavia con ogni verosimiglianza reperita nella religione e specificamente nello ius sacrum romano, in quanto la città non si limitò a votare semplicemente queste norme in sede comiziale, ma le rese oggetto di un giuramento da parte di tutti i cittadini prestato per se stessi e per i propri discendenti. Per tal via, simili scelte costituzionali divenivano irremeabili e senza alternativa, dato che il venirvi meno avrebbe violato i giuramenti così prestati e reso Roma una città spergiura, come tale invisa alla divinità e destinata dunque alla rovina.