La musa pedestris degli immobili alessandrini
Edizioni dell'Orso
Alessandria, 2023; br., pp. 468, ill. b/n, cm 17x24.
ISBN: 88-3613-313-4
- EAN13: 9788836133130
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
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(...) «Gian Luigi Ferraris ripropone in questo volume (che inaugura la collana dedicata alla Società Alessandrina di Italianistica nelle prestigiose Edizioni dellOrso) rime scherzose scritte nel Settecento dai poeti alessandrini Alessandro Sappa, Francesco Eugenio Guasco, Carlo Guasco e Giulio Cesare Cordara, tutti appartenenti allAccademia degli Immobili. Sono componimenti saltuari nella loro produzione letteraria in cui però si sono espressi con più disinvolta familiarità e scorrevolezza di lingua e di stile. Ferraris con la consueta cura contestualizza nel modo più opportuno testi e autori, riconducendoci alla civiltà aristocratica a cui appartenevano e al contesto culturale e letterario dellepoca. Piacevole la rassegna dei grandi palazzi costruiti in questo periodo e che ancora oggi caratterizzano felicemente il centro storico cittadino: è nei loro salotti che venivano apprezzate le liriche di questi poeti. Prendendo spunto da un componimento sul caffè di Francesco Eugenio Guasco, ci ricorda come fosse diffuso questo tema con una dotta appendice che va da Montesquieu a Parini, da Goldoni a Cantù. Si diverte anche ad aggiungere una testimonianza locale con I caffè di Alessandria dellintellettuale ottocentesco Carlo A-valle, autore che Ferraris conosce bene, avendogli dedicato alcuni anni fa uno studio molto accurato. Correttamente lattività culturale di Cordara e degli altri poeti viene inserita nellambito dellAccademia degli Immobili, che nel Settecento grazie a loro ha ritrovato nuova vita, dopo un lungo periodo di stasi. (...) La Società alessandrina adottò come proprio simbolo il globo terrestre con il motto immota nec iners: la Terra, benché immobile, non era inerte e infeconda e così doveva essere per i membri dellAssociazione. (...) Oggi lAccademia degli Immobili esiste ancora in quanto il suo nome nel secondo dopoguerra si è aggiunto a quello della Società di Storia Arte e Archeologia per volontà dellallora presidente Marco Viora, che volle in questo modo legare in modo simbolico la propria Associazione a una tradizione di cui la riteneva erede. Daltra parte lAccademia esaurisce la propria attività nel corso dellOttocento e la Società di Storia nasce sul finire dello stesso secolo. In entrambe si sono riconosciuti, nelle rispettive epoche, gli intellettuali alessandrini con le loro passioni, per la poesia nella prima e per la storia nella seconda» (dalla Prefazione di Alberto Ballerino)