Cellina, Il Fiume Degli Dèi
Fignon Beno
Silvia Editrice
Cologno Monzese, 2005; cartonato, pp. 144, ill. col., cm 21x30.
ISBN: 88-88250-38-7 - EAN13: 9788888250380
Soggetto: Fotografia
Periodo: Nessun Periodo
Luoghi: Nessun Luogo
Testo in:
Peso: 0.8 kg
Le foto di un luogo vissuto, il luogo delle proprie origini, ne fanno rivivere e ne scoprono continuamente i significati.
Le foto del fiume che ci ha cullato e visto crescere sono un reciproco riconoscimento.
Il fiume fluendo perennemente è sempre nuovo, è sempre altro. Corre, sfugge, trascina a nuove mete. Trasporta. Disseta. Purifica. È giocoforza seguirlo.
Il mio fiume friulano, Cellina, l'ho ritratto per significargli il ricordo, la gratitudine e per interrogarlo circa le rinnovate interpretazioni della vita.
Lui, saggio millenario, mi indica la duttilità, la forza, il sussurro, il canto, il coraggio che deve guidarmi nella vita stessa, che deve guidare la vita di ogni uomo non assopito.
Il tratto considerato costituisce il segmento dei dieci chilometri compresi tra il Ponte Giulio di Montereale Valcellina (Pordenone) e il lago di Barcis, passando dalla forra del Molassa e da Andreis. Più qualche immagine di straordinari piccoli torrenti affluenti.
È il tratto incontaminato più ricco di registri e intonazioni. Davvero, come ho descritto in altri libri sulla valle, la superba simbiosi roccia/acqua in questo tratto ha escluso da sempre l'uomo. È un cavallo purosangue questo Cellina, elegante e fiero, dalle corse sfrenate e dalle pause edeniche.
È il fiume degli dèi, gelosissimi. Quegli dèi che quando scendevano da Raut, il nostro Olimpo, per gli uomini erano solo guai. Come nella mitologia. Ma una bellezza così impareggiabile assume anche significati positivi e solari, riflesso di una divinità amica, pur dentro la vita durissima degli uomini che dimoravano presso il fiume stesso.
Lo hanno imbrigliato nel lago di Barcis (Aprilis) e ora anche nel lago di Ravedis.
Recentemente si è presentato con una nuova mise. A sartoria terminata, sarà dotato di un abito da sera lungo (sette chilometri), color smeraldo, con preziose collane di ruscelli, cosicché invece di rimproverarlo per aver rinunciato al nudo, considerato il suo sorriso, che si fa carico del mio rimpianto, e la sua partecipe espansività, dopo averlo guardato da lontano con finto disinteresse, mi sono avvicinato e...
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