La Famiglia Fieschi dei Conti di Lavagna. Strutture familiari a Genova e nel contado fra il XII e il XIII secolo
Firpo Marina
De Ferrari Editore
Genova, 2006; br., pp. 320, ill. b/n e col., cm 16x24.
(Sestante).
collana: Sestante
ISBN: 88-7172-802-5 - EAN13: 9788871728025
Soggetto: Arte Libraria (Carte, Mappe, Codici Miniati),Città,Saggi Storici,Società e Tradizioni
Periodo: 1000-1400 (XII-XIV) Medioevo
Luoghi: Liguria
Testo in:
Peso: 0 kg
Chi erano i Fieschi? La domanda non era per nulla retorica rispetto al panorama della storiografia genovese, che, salvo esigenze di natura prosopografica secentesche e spunti di natura erudita ottocenteschi, non si era mai occupata, pur con qualche sporadica eccezione, dello studio delle famiglie nella Genova medievale. Non solo: molto spesso, a causa della mancanza di studi analitici sul consorzio dei conti di Lavagna e della famiglia Fieschi e per via delle frequenti omonimie, i profili dei diversi personaggi erano stati spesso travisati e sovrapposti, attribuendo erroneamente ora all'uno ora all'altro documenti di varia natura. Alla domanda iniziale, quindi, "chi erano i Fieschi?" bisognava in prima battuta rispondere investigando sia nel campo strettamente prosopografico, rintracciando, cioè, i profili dei membri del casato, sia cercando di capire come i singoli personaggi si erano mossi con logiche individuali e di clan nel consolidamento del proprio potere nella Liguria di Levante e nel radicamento in città.
Il libro di Marina Firpo prende in analisi le basi patrimoniali dell'ascesa della famiglia nella Liguria orientale (cap. 1), il suo inserimento nella società mercantile genovese fra XII e XIII secolo (cap. 2) e nel tessuto urbano, mettendo in luce modalità assolutamente inedite rispetto all'insediamento di curia tipico delle coeve famiglie genovesi (cap. 3). Di qui, poi, la messa a fuoco di alcuni membri del consorzio che nel XII secolo giocarono un ruolo importante sia all'interno della dialettica con il comune di Genova sia all'interno delle gerarchie ecclesiastiche. Un elemento fondamentale per capire lo sviluppo del consorzio è la "diversità". I conti di Lavagna prima e i Fieschi poi si differenziano nelle modalità di attestazione territoriale rispetto agli altri consorzi signorili, espandendosi nell'Appennino tosco-ligure-emiliano a "macchia di leopardo", senza conseguire una signoria omogenea e definita sotto il profilo territoriale, ma controllando vaste zone vitali per il transito appenninico.
In città avviano una politica matrimoniale che li porta a legarsi con alcune delle più prestigiose e antiche famiglie - Grillo, della Volta, Doria e de Mari -, ma la loro modalità di insediamento è assolutamente diversa rispetto a queste, poiché i Fieschi negano il concetto del ristretto spazio della curia a favore di un insediamento aperto, nei luoghi di maggior prestigio della città, che culmina con lo sfondamento dello spazio urbano chiuso nel giro delle mura, grazie alla costruzione del quartiere di Carignano. Un altro punto che caratterizza il consorzio lavagnino rispetto alle altre famiglie genovesi e liguri del periodo è la presenza, sin dai primordi della documentazione, di ecclesiastici all'interno di capitoli cittadini, come Genova e Parma, in ruoli di indubbio prestigio e nelle gerarchie romane, verificando non solo la presenza di diversi cardinali fra XII e XIII secolo, ma anche di esponenti della famiglia ricoperti di prebende soprattutto in Francia e in Inghilterra (capp. 4 e 5).
Anche per quel che riguarda le strutture familiari, è stato possibile ricostruire in parte la politica matrimoniale della famiglia, constatando come uomini e donne del casato fossero destinati a stringere legami rispettivamente all'interno e all'esterno del comune di Genova, con alleanze variabili a seconda delle scelte del consorzio in campo politico (cap. 6). Si tratta di caratteristiche peculiari che portarono i Fieschi a giocare un ruolo molto importante nelle scelte della vita politica genovese nella prima metà del XIII secolo, durante lo scontro tra Gregorio IX e Innocenzo IV - al secolo Sinibaldo Fieschi - da una parte e Federico II dall'altra. La famiglia seppe influenzare la politica genovese sia controllando il capitolo della cattedrale di Genova e l'elezione dell'arcivescovo sia grazie all'aperta politica nepotista di Innocenzo IV. Con la morte di Federico II, si assistette a un mutamento dell'assetto politico e istituzionale genovese, che portò i Fieschi ad alterne vicende e scontri con il comune e con le maggiori famiglie genovesi, fino allo scontro finale e all'accordo di pace del 1276 (capp. 7 e 8).
Le Appendici, vogliono essere un supporto di carattere "tecnico" per futuri studi non solo sul consorzio lavagnino ma su altre famiglie genovesi: come già detto in precedenza, il consorzio dei conti di Lavagna è talmente ramificato ed esteso che non può assolutamente essere compreso e analizzato in un'unica pubblicazione. Non solo. Nel corso della ricerca, condotta prevalentemente presso l'Archivio di Stato di Genova e l'Archivio Capitolare di Parma, è emersa una notevole quantità di documenti inediti, che hanno contribuito a chiarire le biografie dei singoli membri e le dinamiche familiari. Non è stato facile mettere a punto un sistema di catalogazione: sono stati compilati nuovi e più esaustivi alberi genealogici rispetto a quelli noti, che perché comprendono membri poco testimoniati della famiglia e mettono in luce il ruolo ricoperto dalle donne. Per essere ancora più chiari e fornire maggiori spunti di studio, si è affiancata a ogni personaggio una scheda biografica compilata solo ed esclusivamente con documenti e una sintetica nota bibliografica. Per quel che riguarda i documenti editi e inediti si è preferito presentarli sotto forma di regesto e non di trascrizione, al fine di evitare di appesantire la lettura e la consultazione dell'opera, trattandosi di materiale consultabile in archivi pubblici. Gli indici dei nomi e dei luoghi, infine, facilitano la consultazione anche per singole parti dell'opera.
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