The Desire For Freedom. Arte in Europa dal 1945. XXX Mostra del Consiglio D'Europa
Berlino, Deutsches Historisches Museum, 17 ottobre 2012 - 10 febbraio 2013.
Milano, Palazzo Reale, 14 marzo - 2 giugno 2013.
Tallin, Eesti Kunstimuuseum - Kumu Kunstmuuseum, 28 giugno - 29 settembre 2013.
Cracovia, Muzeum Sztuki Wspolczesnej Mocak, 18 ottobre 2013 - 26 gennaio 2014.
A cura di Flake M.
Traduzione di Ghilardotti A. e Ortolina I.
Milano, 2013; ril., pp. 368, ill. b/n e col., tavv., cm 21x28.
(Cataloghi di Mostra).
collana: Cataloghi di Mostra
ISBN: 88-6648-155-6
- EAN13: 9788866481553
Soggetto: Collezioni,Fotografia,Pittura,Saggi (Arte o Architettura),Scultura
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Europa
Extra: New Media
Testo in:
Peso: 1.69 kg
"Con questi frammenti ho puntellato le mie rovine", scriveva T. S. Eliot nel 1922, ignorando che la sua desolata terra interiore sarebbe presto diventata una distesa di morti e macerie sacrificati sugli altari di un conflitto mondiale. È allora sui frammenti di un'Europa sfregiata che l'arte del secondo dopoguerra ha dovuto costruire fondamenta nuove, e su un approccio che, se sgorga da riflessioni socio-esistenziali - la Ragione e i suoi limiti, l'Uomo e quanto possa essere disumano -, sfocia poi, inevitabilmente, su un versante intimo e personale. Il catalogo e la mostra raccolgono i dipinti, le fotografie, i video e le installazioni in cui, a partire dal 1945, 113 artisti hanno tradotte le memorie, le angosce, le denunce e le speranze di intere generazioni; e da cui traspare, con forza disperata, un comune, irresistibile desiderio di libertà. Celebri e meno noti, provenienti da 28 Paesi diversi, i protagonisti della scena culturale del secondo Novecento si fanno portatori di un'istanza che dev'essere, per l'umanità intera, sia fisica che morale. Da Picasso a Marina Abramovic', da Hirst a Cattelan a Francis Bacon a Magritte, la libertà è il filo conduttore di un evento che vede riuniti i musei, i collezionisti, gli studiosi e le gallerie di tutta Europa. Attraversata, stavolta, dall'impeto dell'arte e non della guerra.